Vocabolario Dantesco
idropesì s.f.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia idropesì Inf. 30.52.
Deriva dal gr. hydrops passato per il lat. hydropisis (DELI 2 s.v. idro-); la forma con e atona, che nei codici prevale su quella con i, è prob. frutto di dissimilazione (vd. anche ipocresia). Nei testi fior. del Corpus OVI risulta dominante la forma idropisia. Per l’ossitonia della forma dantesca – che, come poesì (vd.), Genesì e Tanai, non presenta la terminazione greco-latina -is – si vedano le osservazioni di Migliorini in ED s.v. grecismi (vd. anche Parodi, Lingua, pp. 232-235, 327 nota 14, 361-363), integrate da Gianola, Il greco, pp. 219-227. Fermo restando che a Inf. 30.52 è possibile leggere sia idròpesi sia idropesì, secondo la studiosa, in base alle teorie grammaticali mediev., il lemma poteva essere considerato proveniente sia dalla forma accentata alla lat. sia da quella accentata “alla greca” (cioè sull’ultima sillaba); «bisogna avvertire però che anche supponendo un antecedente in -is ossitono non è detto che la forma volg. in -i che ne deriva, privata del contrassegno della sua estraneità, dovesse essere pure accentata sull’ultima». In Dante l’idropesì, simile alla febbre etica (vd. etico) per la gran sete che provoca, e annoverata da Contini, Sul XXX dell’«Inferno», p. 163, nella «serie d’immagini precisamente patologiche» del canto 30, colpisce i falsatori di monete. Secondo la medicina del tempo, la malattia era causata da un eccesso di umore flegmatico dovuto a cattiva digestione (vd. omore e convertire) ed era di tre tipi: anasarca (cfr. TLIO s.v.), ascite (cfr. TLIO s.v.) e timpanite. I sintomi descritti da Dante escludono l’anasarca, ma rendono difficile una distinzione netta tra timpanite e ascite (vd. tamburo e leuto), sebbene l'«acqua marcia» (v. 122) che riempie il ventre di maestro Adamo faccia sostanzialmente propendere per l'ascite (cfr. Bartoli, L’idropisia). Per la correlazione dell’idropisia con l’avarizia o con la malizia fin dalla patristica e per il cosiddetto morbus numericus (la malattia della falsificazione) trattato da Nicole Oresme, si vedano almeno Fenzi, Il canto XXX, pp. 181-182 e Bruni, Inf. XXX, pp. 947-949. A Inf. 30.112 ricorre l’agg. sost. idropico (vd.).
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 04.11.2017.
Data ultima revisione: 14.05.2018.
1 [Med.] Malattia che provoca accumulo di liquidi nelle cavità del corpo, causando gonfiore e sete.
[1] Inf. 30.52: La grave idropesì, che sì dispaia / le membra con l'omor che mal converte, / che 'l viso non risponde a la ventraia, / faceva lui tener le labbra aperte / come l'etico fa, che per la sete / l'un verso 'l mento e l'altro in su rinverte.