fuso s.m.
Frequenza:
Commedia |
2 (1 Inf., 1 Par.). |
Lista forme e index locorum:
Commedia |
fuso Inf. 20.122, Par. 15.117. |
Nota:Dal lat.
fusum (DELI 2 s.v.
fuso 2). Il termine è att. in volg. già dalla metà del sec. XIII (vd. TLIO s.v.
fuso 1). Nella
Commedia fuso ricorre sempre in abbinamento ad altri strumenti tipici dell'arte della tessitura e della filatura (vd.
ago,
pennecchio,
spuola), indicando meton. le occupazioni tipiche femminili, emblema della dedizione domestica e familiare.
1 [Tess.] Strumento ligneo di forma allungata, più spesso al centro e sottile alle estremità, che serve nella filatura per torcere e avvolgere il filo.
L'ago, la spuola e il fuso: le occupazioni femminili (
meton.).
[1] Inf. 20.122: Vedi le triste che lasciaron l'ago, / la spuola e 'l fuso, e fecersi 'ndivine; / fecer malie con erbe e con imago.
– Il fuso e il pennecchio: l'arte della filatura (considerata come attività tipicamente femminile) (
meton.).
[2] Par. 15.117: e vidi quel d'i Nerli e quel del Vecchio / esser contenti a la pelle scoperta, / e le sue donne al fuso e al pennecchio.
Autore: Barbara Fanini 28.07.2021 (ultima revisione: 29.10.2021).