Commedia |
3 (1 Inf., 1 Purg., 1 Par.). |
Commedia |
ago Inf. 20.121 (:), Purg. 32.133 (:), Par. 12.29. |
Dal lat.
acus (LEI s.v., 1, 558.15). Il termine è doc. in volg. dalla metà del sec. XIII, sia nella forma con conservazione della velare sorda, sia in quella sonorizzata
ago, prevalente nel fior. (vd.
TLIO s.v.). Nei casi in cui il genere è determinabile, il sost. è sempre masch.; rarissime sono le eccezioni che attestano la conservazione del femm. lat. nell'it. antico (vd. ancora
TLIO s.v.; LEI s.v. 1, 558.17-45). Nella
Commedia il termine conta un'occ. per cantica e assume accezioni sempre diverse, benché tutte concrete. A
Inf. 20.121 esso identifica, assieme a
spuola (vd.) e
fuso (vd.) le attività tipiche femminili abbandonate dalle indovine; a
Par. 12.29 l'immagine dell'ago della bussola che si orienta verso la stella polare rende il rapido e quasi involontario volgersi del pellegrino alla voce appena udita; a
Purg. 32.133, infine, il sost. è rif. al pungiglione di una vespa, cui è paragonata la «coda maligna» (v. 134) del drago che attacca il carro della Chiesa nella processione allegorica dell'Eden.
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 28.07.2021.
Data ultima revisione: 29.10.2021.