Dal lat. tardo
*buca, var. di
bucca 'bocca' «con impiego metaforico di cavità» (Nocentini s.v.
buca; una base prelatina
*bok(k)-/*buk(k)-/*puk- 'pungere, perforare' ipotizza LEI s.v., 6, 495.39-544.2). Il vocabolo è att. in Dante con valori normalmente presenti in it. antico. Sia per il signif.
1 sia per il signif. estens.
1.1 è assai difficile distinguere a livello semantico tra le occ. in cui la parola
buca indica una 'cavità nel terreno' o uno 'spazio vuoto entro una materia solida' e quelle in cui è riferita solo all'apertura o alle aperture che caratterizzano in superficie tale 'cavità' o tale 'spazio'. A riprova di ciò, si osservi che a
Inf. 34.131, per la cui interpretazione sono stati dirimenti gli interventi di Barbi (
«Burella» e «cammino ascoso» e
Problemi, I, pp. 244-246; vd. anche
burella e
tomba), lo studioso sembra interpretare
buca ora nel senso di 'varco, passaggio' tramite il quale affiora l'acqua del
ruscelletto («un ruscello, che per la buca d'un sasso, viene proprio a passare di lì [...]: [Dante e Virgilio] s'internano (
entrammo) per quella buca nella via sotterranea»), ora nel senso di 'cunicolo' («e quella buca così ascosa [...] è il loro cammino per tornare nel mondo»); anche Chiavacci Leonardi e Inglese glossano il passo con «cunicolo». A ciò si potrebbe aggiungere che già
Maramauro e Benvenuto da Imola chiosano
buca con «fixura» e «foramen». Per quanto riguarda
Purg. 18.114 (§
1.1), se è vero che dal v. 111, dove Dante, per indicare lo stesso referente, utilizza la parola
pertugio (vd.), e da altre situazioni simili della cantica (vd., per es.,
calla,
callaia o
cruna) si può dedurre che la
buca sia stretta, il carattere della strettezza non sembra però necessariamente appartenere ai tratti semantici fondamentali del lessema e quindi sarebbe da considerarsi solo come un portato contestuale (cfr. TB e
TLIO s.v.
buca). Nella
Commedia è att. anche
buco (vd.).
Locuz. e fras. La locuz. registrata sotto il signif.
1 in it. antico appare solo nella
Commedia dantesca, ma, nonostante ciò, essa può acquistare autonomia, in quanto, come si deduce anche dai commenti moderni, potrebbe derivare dai
Vangeli, dove, nell'indicare la tomba di Cristo, si parla di un «monument
um excis
um» (
Lc., 23, 53), o di un «monument
um [...] quod exciderat in petra» / «quod erat excisum de petra» (
Mt., 27, 60 e
Mc., 15, 46). Nella locuz., dal punto di vista semantico,
buca si accosterebbe per il suo signif. base di 'corpo cavo o scavato' a quello dei lemmi lat.
excisum o
excidere. Nel passo, tra l'altro, il
Vangelo di Luca è cit. direttamente da Dante per l'episodio dei discepoli di Emmaus.
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 18.02.2020.
Data ultima revisione: 12.05.2020.