Dal
fr. bolge/
bouge di prob. derivazione
germ. (Cella,
I gallicismi, pp. 345-346; LEI s.v.
bulga; *bulgia, 7, 1430.20). In area fior.
bulgia è att. come antrop. già in un doc. lat. del 1128 (cfr. GDT s.v.
bolgia). In volgare il vocabolo, appartenente al lessico della valigeria, ricorre sia in testi religiosi sia in testi pratici, con il signif. di 'sacca o borsa, generalmente di pelle, destinata a vari usi' (che si vende anche al paio), accostabile a quello di
bouge al femm. (per cui cfr. almeno Gay,
Glossaire s.v.
bouge,
bougette; Godefroy s.v.
bouge 1):
Giordano da Pisa, Avventuale fior., 1304-1305, 29, p. 399: «Or puote la bolgia vòta, quando s'apre, mandare fuori nulla?» (cfr.
Corpus OVI); «bolge di vacca da portare arnesi di gamba, f. 1.12 paio» (att. tratta da un doc. del 1366 dell'Archivio Datini di Prato: cfr. Fiorentino,
Il commercio delle pelli, p. 72). Con un signif. simile in it. antico è registrato anche il sost.
bolga (cfr.
TLIO s.v., per cui vd. anche Ravani,
Breve, pp. XIX-XX e 307-309). Dante, invece, indica con
bolgia ciascuna delle dieci fosse naturali che, dotate di un fondo e di argini percorribili, contengono i dannati dell'ottavo cerchio infernale, detto per l'appunto
Malebolge (cfr.
ED s.v.). Il poeta inoltre nomina le bolge con una significativa serie di altri lemmi, cui si rimanda:
borsa (?),
chiostra,
cava,
fessura,
fossa,
fossato,
fosso,
gola,
greppo,
tana,
tomba,
valle e
vallone. Tra i commentatori, si registra per
bolgia il signif. originario di 'sacca' in Iacomo della Lana (per es. a
Inf. 16.106 e
Inf. 18.1) e in Pietro Alighieri (red. II) («saccus tortuosus, secundum Ugutionem [cfr. Cecchini,
Uguccione, B 101]», a
Inf. 18.1-19), ripreso da
Maramauro (per es. a
Inf. 18.19-21). Invece l'
Ottimo e
Francesco da Buti riportano un signif. che sembra rifarsi a quello del sost. fr.
bouge al masch. (cfr. TL s.v.
bouge s.m.): «luogo riposto, e occulto» (proemio a
Inf. 18) e «ripostignolo, o vero ripostiglio» (a
Inf. 18.1-9). Alla luce di tale doc., Dante sembrerebbe risemantizzare la parola
bolgia, forse secondo immagini già utilizzate per rappresentare tutto l'Inferno (
Inf. 7.17-18: «la dolente ripa / che 'l mal de l'universo tutto insacca», vd.
insaccare;
Inf. 9.16: «trista conca», vd.
conca), sebbene Benvenuto da Imola affermi a
Inf. 18.1 che «bulgia [...] in vulgari florentino est idem quod vallis concava et capax», e sebbene si rintraccino forme come il lunigiano
borgatla 'fossetta' (da *
bulgat(u)la?) e il toponimo senese
Bolza, ad indicare proprio un fosso (cfr. LEI s.v.
bulga; *bulgia, 7, 1431.23-25 e Pieri,
TTM, p. 379).
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 17.01.2019.
Data ultima revisione: 29.04.2019.