Commedia |
agni Par. 9.131 (:), 10.94; agno Par. 4.4. |
Latinismo da
agnus (LEI s.v.
agnus). Meno frequente del sinon.
agnello (vd.)
. Ricorre con accezione propr. in similitudine e come metaf., in associazione ad altri termini che rimandano al contesto naturale e pastorale (
gregge,
pecora,
lupo,
pastore). A
Par. 9.131 la dittol. «le pecore e li agni» (cfr.
Io. 21.15-17: «Pasce agnos meos... pasce oves meas» e nel Dante lat.
Mon. III xv 3 «pascere agnos et oves») può valere generic. 'tutto il gregge' o più specific. «ecclesiastici e laici..., oppure, grandi e piccoli, vecchi e giovani; in una parola, i Cristiani tutti» (Mestica,
ad l.; e ancora, meno opportunamente, Andreoli,
ad l. «femmine ed uomini»). A
Par. 4.4 e 9.131, come animale mite e timoroso, viene contrapposto al
lupo (vd. Benvenuto da Imola,
Par. 4.4 «cum tamen lupus sit animal ferox inimicum ipsi agno mansueto»), che nel secondo contesto designa metaf. l'autorità ecclesiastica corrotta e inferocita, che anziché guidare e custodire il gregge come un buon pastore lo divora.
Autore: Simona Biancalana.
Data redazione: 17.04.2024.
Data ultima revisione: 12.07.2024.