Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

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berzaglio s.m.
Frequenza:
Commedia 1 (1 Par.).
Lista forme e index locorum:
Commedia berzaglio Par. 26.24 (:).
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:Germanismo indiretto entrato «attraverso il galloromanzo, cfr. fr. a. bersail m. ‘meta delle frecce, bersaglio’ (1190ca. – Stoer 1628, FEW 15/1, 116a) e berser ‘andare a caccia; tirare con l’arco (a caccia o in guerra)’ (ca. 1130-1530, ib.)» (LEI, Germanismi s.v. *birson, 1, 845.14-18; cfr. anche Cella, I gallicismi, pp. 339-340). Alla luce dell’etimo, la presenza di z dopo r (che dopo Dante si riscontra più volte nel Trecento, per es. in Boccaccio, Teseida, L. 1, ott. 94.1: cfr. Corpus OVI) appare di origine non fior., ed è da confrontare con il sost. berze (dal germ. versen) di Inf. 18.37, in cui l’affricata è garantita dalla rima con terze (vd. berza). Per la pronuncia [rts] del nesso rs, che esclude anche oggi Firenze e ha ampi riscontri in area italiana, compresa la stessa Toscana, cfr. Salvioni, Fonetica, § 297; Rohlfs, § 267 e Castellani, Zeta per esse. D’altra parte, berzaglio è ritenuto «nome viniziano» dall’Ottimo, e le prime att. sono in effetti sett., nelle forme però brexallo (Tomaso da Faenza: cfr. TLIO s.v. bersaglio) e bersagi, bersaio (Stat. venez., c. 1318, G, p. 92.7, 9, 11: cfr. Corpus OVI). Quanto alla semantica, i commentatori interpretano il sost. non come ‘segno verso cui si mira’ ma, per sineddoche, ‘luogo in cui ci si addestra al tiro’ e quindi anche ‘combattimento’ (cfr. TLIO s.v.): così Iacomo della Lana «Berzaglio. Si è quello logo dove se exercita quî che imparano a balestrare» e Francesco da Buti «a tal berzaglio; cioè a tale mischia e battaglia». L’Ottimo, pur annotando che il sost. indica il «luogo [[...]] dove si pruovano di saettare li uomini», chiosa berzaglio con «segno» e chiarisce il contesto fig. in cui compare: «che Iddio è il tesoro dell'anima, del quale ogni scrittura tratta; e perciò ti conviene dire chi ti dirizzò l'arco, cioè lo 'ntelletto, a questo bersaglio, cioè segno».
1 Segno verso cui viene indirizzato l’arco (in contesto fig.).
[1] Par. 26.24: «Certo a più angusto vaglio / ti conviene schiarar: dicer convienti / chi drizzò l'arco tuo a tal berzaglio». 


Autore: Fiammetta Papi 05.06.2017 (ultima revisione: 09.05.2018).