delirare v.
Nota:Latinismo semantico da
delirare, composto da
lira 'solco' col pref.
de- 'uscire dal solco' (DELI 2 s.v., cfr.
deliro), verbo presente in Uguccione da Pisa (cfr. Cecchini,
Uguccione, L 84, 7 «deliro -as, desulcare, a sulco deviare, exorbitare, sicut boves discordantes faciunt, unde et sepe ponitur pro discordare»; vd. anche Giola,
La lessicografia mediolatina, p. 201), ma già att. con l'accezione 'de recto decedere' nel lat. classico: cfr. TLL s.v.
deliro 5,1, 465.70. Il verbo si riscontra prima di Dante in
Petri Morovelli (ed. Contini), ma si tratta di lezione insicura. Contini, sulla base del ms. Vat. Lat. 3793 della Biblioteca Apostolica Vaticana, pubblica
c’aisì delira (in modo dubitativo e senza fornire parafrasi adeguata); il testo in
PSs, 3.38.1, sulla base del ms. Banco Rari 217 (già Palatino 418) della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, reca
traisi dell'ira 'si trae dall'ira'.
Delirare appare in
Boccaccio, Esposizioni, che spiega il signif. etimologico del cultismo dantesco: «'uscire del solco', e perciò, metaphorice parlando, in ciascuna cosa uscendo della dirittura e della ragione, si può dire e dicesi 'delirare'» (cfr. TLIO s.v.). Allo stesso modo
Francesco da Buti «esce del solco; cioè si svia»; più generici, invece, i commenti di
Maramauro, Exp. Inf.: «se parte» e Benvenuto da Imola: «idest discrepat et deviat»,
ad l. Il latinismo
delirare indica, nella risposta di Virgilio, il deviare dalla retta via, ossia dal tracciato lineare solitamente percorso, in cui si riconosce specif. il pensiero scolastico della dottrina aristotelica, e non è da intendersi come un semplice allontanarsi dal retto ragionare (cfr. per riscontri Pagliaro,
Ulisse, p. 616). Come si desume dal
Corpus CLaVo, il lat.
delirare è reso dai volgarizzatori del Trecento solo col traducente di signif. più ampio
impazzare o per mezzo di perifrasi: cfr. per es. nelle
Pistole di Seneca (red. I), 1-15 «iste delirat» tradotto con «questo uomo è fuori del senno». Tra le opere latine,
deliro occorre, con lo stesso senso fig. di 'uscire dalla retta via', in
Ep. 6.12 e
Ep. 8.5 nella forma del part. pres.: «delirantis Hesperiae» "dell'Italia che va fuori strada" (Baglio,
Epistole I-IX, pp. 142-143) e «delirantis evi» "di un'età che va fuori via" (Baglio,
ibid., pp. 183-184).
Autore: Francesca De Cianni 18.11.2020 (ultima revisione: 11.11.2023).