Vocabolario Dantesco
bolgia s.f.
Commedia 11 (11 Inf.).
Commedia bolge Inf. 29.7 (:); bolgia Inf. 18.24, 18.104, 19.6, 22.17, 23.32, 23.45, 24.81, 26.32, 28.21, 29.118.
Dal fr. bolge/bouge di prob. derivazione germ. (Cella, I gallicismi, pp. 345-346; LEI s.v. bulga; *bulgia, 7, 1430.20). In area fior. bulgia è att. come antrop. già in un doc. lat. del 1128 (cfr. GDT s.v. bolgia). In volgare il vocabolo, appartenente al lessico della valigeria, ricorre sia in testi religiosi sia in testi pratici, con il signif. di 'sacca o borsa, generalmente di pelle, destinata a vari usi' (che si vende anche al paio), accostabile a quello di bouge al femm. (per cui cfr. almeno Gay, Glossaire s.v. bougebougette; Godefroy s.v. bouge 1): Giordano da Pisa, Avventuale fior., 1304-1305, 29, p. 399: «Or puote la bolgia vòta, quando s'apre, mandare fuori nulla?» (cfr. Corpus OVI); «bolge di vacca da portare arnesi di gamba, f. 1.12 paio» (att. tratta da un doc. del 1366 dell'Archivio Datini di Prato: cfr. Fiorentino, Il commercio delle pelli, p. 72). Con un signif. simile in it. antico è registrato anche il sost. bolga (cfr. TLIO s.v., per cui vd. anche Ravani, Breve, pp. XIX-XX e 307-309). Dante, invece, indica con bolgia ciascuna delle dieci fosse naturali che, dotate di un fondo e di argini percorribili, contengono i dannati dell'ottavo cerchio infernale, detto per l'appunto Malebolge (cfr. ED s.v.). Il poeta inoltre nomina le bolge con una significativa serie di altri lemmi, cui si rimanda: borsa (?), chiostra, cava, fessura, fossa, fossato, fosso, gola, greppo, tana, tomba, valle e vallone. Tra i commentatori, si registra per bolgia il signif. originario di 'sacca' in Iacomo della Lana (per es. a Inf. 16.106 e Inf. 18.1) e in Pietro Alighieri (red. II) («saccus tortuosus, secundum Ugutionem [cfr. Cecchini, Uguccione, B 101]», a Inf. 18.1-19), ripreso da Maramauro (per es. a Inf. 18.19-21). Invece l'Ottimo e Francesco da Buti riportano un signif. che sembra rifarsi a quello del sost. fr. bouge al masch. (cfr. TL s.v. bouge s.m.): «luogo riposto, e occulto» (proemio a Inf. 18) e «ripostignolo, o vero ripostiglio» (a Inf. 18.1-9). Alla luce di tale doc., Dante sembrerebbe risemantizzare la parola bolgia, forse secondo immagini già utilizzate per rappresentare tutto l'Inferno (Inf. 7.17-18: «la dolente ripa / che 'l mal de l'universo tutto insacca», vd. insaccare; Inf. 9.16: «trista conca», vd. conca), sebbene Benvenuto da Imola affermi a Inf. 18.1 che «bulgia [...] in vulgari florentino est idem quod vallis concava et capax», e sebbene si rintraccino forme come il lunigiano borgatla 'fossetta' (da *bulgat(u)la?) e il toponimo senese Bolza, ad indicare proprio un fosso (cfr. LEI s.v. bulga; *bulgia, 7, 1431.23-25 e Pieri, TTM, p. 379).
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 17.01.2019.
Data ultima revisione: 29.04.2019.
1 [Nell'Inferno:] ciascuna delle dieci fosse naturali in cui si divide il fondo dell'ottavo cerchio e in cui si raccolgono le diverse specie di fraudolenti verso chi non si fida. || Propr. Sacca o borsa, generalmente di pelle, destinata a vari usi.
[1] Inf. 18.24: A la man destra vidi nova pieta, / novo tormento e novi frustatori, / di che la prima bolgia era repleta.
[2] Inf. 18.104: Quindi sentimmo gente che si nicchia / ne l'altra bolgia e che col muso scuffa, / e sé medesma con le palme picchia.
[3] Inf. 19.6: O Simon mago, o miseri seguaci / che le cose di Dio, che di bontate / deon essere spose, e voi rapaci / per oro e per argento avolterate, / or convien che per voi suoni la tromba, / però che ne la terza bolgia state.
[4] Inf. 22.17: Pur a la pegola era la mia 'ntesa, / per veder de la bolgia ogne contegno / e de la gente ch'entro v'era incesa.
[5] Inf. 23.32: S' elli è che sì la destra costa giaccia, / che noi possiam ne l'altra bolgia scendere, / noi fuggirem l'imaginata caccia.
[6] Inf. 23.45: e giù dal collo de la ripa dura / supin si diede a la pendente roccia, / che l'un de' lati a l'altra bolgia tura.
[7] Inf. 24.81: Noi discendemmo il ponte da la testa / dove s'aggiugne con l'ottava ripa, / e poi mi fu la bolgia manifesta...
[8] Inf. 26.32: Quante 'l villan ch'al poggio si riposa [[...]] / vede lucciole giù per la vallea, / forse colà dov' e' vendemmia e ara: / di tante fiamme tutta risplendea / l'ottava bolgia...
[9] Inf. 28.21: e qual forato suo membro e qual mozzo / mostrasse, d'aequar sarebbe nulla / il modo de la nona bolgia sozzo.
[10] Inf. 29.7: Tu non hai fatto sì a l'altre bolge; / pensa, se tu annoverar le credi, / che miglia ventidue la valle volge.
[11] Inf. 29.118: Ma ne l'ultima bolgia de le diece / me per l'alchìmia che nel mondo usai / dannò Minòs, a cui fallar non lece.