Vocabolario Dantesco
circunfulgere v.
Commedia 1 (1 Par.).
Commedia circunfulse Par. 30.49.
Prima att.

Latinismo derivato da circumfulgere (LEI s.v. circumfulgere 14, 710.1). Secondo l'interpretazione prevalente, «lo splendido verbo – su cui fa centro la terzina –» (Chiavacci Leonardi, ad l.) è ripreso dal racconto della visione di san Paolo sulla via di Damasco, contesto nel quale il verbo circumfulgere occorre tre volte, sempre al perf., in relaz. alla luce che accecò l'apostolo (Act., 9,3; 22,6; 26,13), e dipende in partic. dall'occ. di Act., 22,6 «subito de caelo circumfulsit me lux copiosa» (sull'importanza del modello paolino per la visione dantesca vd. Ledda, Dante e san Paolo, che tratta di questo passo alle pp. 214-215). Dronke, Symbolism and structure, pp. 37-38, sottolinea invece il rimando a Lc., 2,9, dove, a proposito della luce che colse i pastori la notte della natività, compare l'unica altra att. biblica del verbo (la cui influenza viene ridimensionata a favore della lettura tradizionale in Hollander, «Paradiso» XXX, pp. 14-15, n. 34, e in Frosini, «Nell'intelletto tuo», p. 92, n. 41). Ad avvolgere Dante nell'Empireo è la luce della grazia divina che acceca per dare una vista più forte al fine di preparare gli occhi (e dunque l'intelletto) di Dante alla visione di Dio. Si noti il legame etimologico tra il verbo e il sost., termine chiave del canto, fulgore (vd. anche fulgere), presente nell'immagine che segue immediatamente il v. 49 e che ne descrive le conseguenze (Par. 30.50-51: «e lasciommi fasciato di tal velo / del suo fulgor»). Tra i commentatori antichi vd. ad es. Francesco da Buti, ad l. che glossa il verbo con le parole «risplendè intorno a me Dante» e spiega il signif. dell'intero episodio. Per le att. mediolatine e poi trecentesche del verbo vd. Viel, «Quella materia ond'io son fatto scriba», pp. 221-222.

Autore: Roberta Di Giorgi.
Data redazione: 09.04.2025.
Data ultima revisione: 19.07.2025.
1 Risplendere intorno (a qno).
[1] Par. 30.49: così mi circunfulse luce viva, / e lasciommi fasciato di tal velo / del suo fulgor, che nulla m'appariva.