Prima att.
Latinismo da
cirrus (LEI s.v.
cirrus/*
cerrus, 14, 746.12-22). Nelle
Derivationes di Uguccione da Pisa: «crinis etiam dicitur alio modo hic cirrus cirri [...]; et inde cirratus -a -um, idest crinitus...» (Cecchini,
Uguccione C 150,4). Il vocabolo, nell'espressione
cirro negletto, è impiegato da Dante per indicare Tito Quinzio Cincinnato; questo calco perifrastico del cognome Cincinnato, che in realtà significa «ricciuto» (DEI s.v.
cincinnatus), trova conferma in Uguccione da Pisa, che interpreta
cincinnus come 'crinis qui prolixe dependet' (Cecchini,
Uguccione C 118,7): a differenza del latino classico, dunque, che interpreta
cirrus come 'ricciolo', Uguccione intende con questo vocabolo 'chioma' o 'ciocca di capelli'. La stessa interpretazione del nome Cincinnato, che ripropone un’immagine stereotipa antica ed è ripresa in seguito anche da Petrarca (
Tr. Famae 1, 70), si ritrova anche nei commentatori, come ad es. l’
Ottimo: «a dare ad intendere che questi fu Quint[i]o Cincinato, dice l'Autore le premesse parole per modo di circumscrizione, dicendo: Quint[i]o, il quale fue nomato dal cirro negletto, cioè a dire che fu chiamato Cincinato; però che non curava tondersi i capelli, per la cura e sollicitudine ch'aveva intorno alla replubica, avendo negligenzia alla cura del corpo, massimamente al cirro, ch'è a dire crino, non tenendolo, nè pettinandolo, e per questo fu detto Quint[i]o Cincinato; cioè crino, ch'è cincinno: è in latino a dire crino similemente, come cirro».
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 27.09.2018.
Data ultima revisione: 04.11.2019.