Vocabolario Dantesco
atleta s.m.
Commedia 1 (1 Par.).
Commedia atleta Par. 12.56 (:).
Prima att. Dal lat. athleta, a sua volta dal gr. athletès. In it. antico è att. solo in Dante, nei suoi commentatori e in pochi volgarizzamenti dai classici, in cui è una ripresa dal testo lat. (cfr. TLIO s.v. atleta). In Par. 12, atleta, rif. a san Domenico, sembrerebbe utilizzato in variatio con campione (vd.), impiegato al v. 44 e rif. a san Domenico stesso e a san Francesco. Per il rapporto tra i due vocaboli, si osservi che Boccaccio, in commento a Inf. 16.22, glossando la parola campione (vd.), afferma che anticamente «chiamavansi "atlete"» quelli che «noi chiamiamo oggi "campioni"»; mentre Francesco da Buti, a Par. 12.56, glossa atleta con «campione» e aggiunge che «atleta è vocubalo grammaticale che viene a dire uomo apparecchiato a combattere insino a la morte» (cfr. Cecchini, Uguccione, A 417: «pugnator, miles fortis et dicitur sic quasi ad letum fortis»). Inoltre, da alcuni spogli sui testi volgarizzati (classici e cristiani), emerge che i traducenti di athleta fossero, perlopiù, campione, cavaliere o combattitore (cfr. Corpus CLaVo e, per es., Leggenda aurea, vol. 1, p. 264 e vol. 2, p. 752). Per capire l’uso dantesco, si consideri che il lat. athleta (spesso insieme a lessico di tipo militare) era comunemente impiegato nel lat. crist. e nei testi agiografici, con specifico rif. a Cristo (athleta per eccellenza) e ai santi, prob. a partire da immagini che risalgono alla Bibbia (per es., 2 Tim., 2, 3-6; cfr. anche TLL s.v. athleta § 2 e ED s.v. atleta). Non a caso, già nella Vita Dominici di Teodorico d'Appoldia, prob. fonte di Par. 12, anche Domenico è chiamato athleta (cfr. Bausi, Par. XII, in partic. p. 364 nota 23; per altri possibili modelli e fonti, vd. Biasin, Dante e il mondo confraternale, pp. 49-53). Inoltre, Dante utilizza il lat. athleta nella Mon. (2.7.9, 11 e 13; 2.8.1 [x 2] e 2), per indicare coloro che, nel certamen vòlto a mostrare lo iudicium Dei, gareggiano tra molti per arrivare ad una mèta, senza che sia permesso loro di servirsi di alcun «impedimento» per ostacolare gli avversari. Athleta, quindi, sembrerebbe definirsi nel suo signif. proprio per il suo agonismo comparativo, per il desiderio di raggiungere una mèta o un premio e per il suo essere ligio alle regole. Tali caratteristiche possono essere còlte in filigrana anche nella figura dell'athleta Christi alla base del «santo atleta» della Commedia, come conferma un passo di Cassiano (De coenobiorum institutis, col. 474A), in subordine al quale il TB (s.v. atleta § 3) inserisce la cit. di Par. 12.56: athleta Christi è «qui spiritalem agonem legitime certans a Domino desiderat coronari». Anche Domenico, infatti, si spese in una santa lotta «contro al mondo errante» (v. 94), legittimata dalla «licenza di combattere» (v. 95) concessagli dal Papa.
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 28.11.2019.
Data ultima revisione: 27.02.2020.
1 [Relig.] Chi si batte in nome della Chiesa contro i nemici della Fede cattolica (detto di san Domenico, fig.). ||  Propr.: nel mondo antico, chi compete per la vittoria in agoni e giochi sportivi pubblici.
[1] Par. 12.56: dentro vi nacque l'amoroso drudo / de la fede cristiana, il santo atleta / benigno a' suoi e a' nemici crudo...