Vocabolario Dantesco
sterpo s.m.
Commedia 4 (2 Inf., 1 Purg., 1 Par.).
Commedia sterpi Inf. 13.7, 13.37 (:), Purg. 14.95, Par. 12.100.
sterpi Purg.14.95: stirpi La.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Dal lat. stirps ‘ceppo’, sterpo è allotropo popolare di stirpe (cfr. DELI 2 s.v. sterpo), che si è specializzato nel signif. fig. di ‘discendenza’ (vd. ad es. Conv. 4.20.5: «la stirpe non fa le singulari persone nobili, ma le singulari persone fanno nobile la stirpe»), per cui cfr. Corpus OVI. Sterpo, att. perlopiù in testi tosc. sia come sost. (cfr. Corpus OVI) sia come topon. (cfr. GDT s.vv. sterpo, sterpeto)indica un ramo secco o un cespuglio infestante, come segnala l'antica esegesi per le due occ. di Inf. 13 (vd. ad es. Francesco da Buti a Inf. 13.7: «sterpi sono pruni et altri piccoli arbuscelli i quali sono molto folti et involti insieme nella detta maremma, che si chiamano macchie»; Benvenuto da Imola a Inf. 13.37: «sterpi, idest arbores durae»), dove si allude alla pena dei suicidi, trasformati in arbusti secchi. Nel canto la voce (al v. 37 in rima aspra con scerpi e serpi) convive insieme con altre voci sinon. o di signif. analogo (bronco, cespuglio, cesto, legno, pruno, ramo, rosta, stecco, tronco). Nelle altre due att. sterpo ha valore fig. A Purg. 14.95 i «venenosi sterpi» richiamano gli «stecchi con tòsco» di Inf. 13.6 (Inglese ad l.), ma qui si rif. alle «stirpi degeneri dei romagnoli» (Chiavacci Leonardi ad l.), con una delle tipiche metaf. agricole dantesche (vd. la lez. isolata stirpi di La cit. in VARIANTI). L’occ. di Par. 12.100, rif. all’impegno profuso da San Domenico nella lotta contro gli eretici, si inserisce in un'altra sequenza di metaf., ispirate alle parabole bibliche del coltivatore (vv. 71-72; 95-96; 103-105) e del vignaiolo (vv. 86-87): è necessario che la cristianità estirpi dall’«orto catolico» (v. 104) gli «sterpi eretici», affinché «i suoi arbuscelli» (v. 105), cioè i seguaci fedeli all’ortodossia cattolica, «stan più vivi» (v. 105). Cfr. Matt. 3:10-12: «Ogni albero che non fa frutto buono, sarà tagliato e messo al fuoco».
Varianti.  La lez. alternativa stirpi è metricamente e semanticamente accettabile, considerando le numerose att. della voce in it. antico con il signif. di ‘discendenza’ (cfr. Corpus OVI). Tuttavia, nell’antica vulgata è var. isolata di La. Inoltre, sterpi si accorda meglio con la metaf. agricola del passo.
Autore: Francesca Spinelli.
Data redazione: 24.01.2023.
Data ultima revisione: 01.02.2023.
1 Ramo secco; arbusto selvatico infestante.
[1] Inf. 13.7: Non han sì aspri sterpi né sì folti / quelle fiere selvagge che 'n odio hanno / tra Cecina e Corneto i luoghi cólti.
[2] Inf. 13.37: Uomini fummo, e or siam fatti sterpi: / ben dovrebb' esser la tua man più pia, / se state fossimo anime di serpi».
[1] Purg. 14.95: E non pur lo suo sangue è fatto brullo, / tra 'l Po e 'l monte e la marina e 'l Reno, / del ben richesto al vero e al trastullo; / ché dentro a questi termini è ripieno / di venenosi sterpi, sì che tardi / per coltivare omai verrebber meno.
[2] Par. 12.100: e ne li sterpi eretici percosse / l'impeto suo, più vivamente quivi / dove le resistenze eran più grosse.