Vocabolario Dantesco
arrabbiato agg.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia arrabbiate Inf. 30.79 (:).
Part. pass. di arrabbiare, composto di rabbia (vd.) con pref. rafforzativo a- (DELI 2 s.v. arrabbiare). Come agg. è att. per la prima volta in Jacopone (ed. Ageno) con l'accezione di stampo veterinario 'idrofobo' (cfr. TLIO s.v.). Nel canto 30 dell'Inferno l'attributo (che si affianca a rabbioso, vd.) è impiegato con rif. alle ombre furenti dei falsificatori di persona, Gianni Schicchi e Mirra, che si muovono per la decima bolgia riversando la propria rabbia verso gli altri compagni di pena. Il comportamento fuori controllo dei due è rilevato dai primi esegeti, come Benvenuto da Imola, che chiosa l'agg. con «furiosae». Come rabbioso (vd.) a Inf. 30.33 e 46, arrabbiato vale etimologicamente 'affetto dalla rabbia' (Bellomo, ad l.), e quindi (in accezione specifica) 'furioso per idrofobia' (Chiavacci Leonardi, Introduzione, p. 883, spiega che «il contrappasso potrebbe consistere nel fatto che coloro che hanno falsificato la persona altrui perdono ora, con la follia idrofoba, la propria identità personale»).
Autore: Francesca De Cianni.
Data redazione: 08.06.2023.
Data ultima revisione: 31.07.2023.
1 In preda a una furia violenta; lo stesso che rabbioso (estens.).
[1] Inf. 30.79: Dentro c'è l'una già, se l'arrabbiate / ombre che vanno intorno dicon vero; / ma che mi val, c'ho le membra legate?