Vocabolario Dantesco
gelatina s.f.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia gelatina Inf. 32.60 (:).
Dal lat. mediev. gelatina (DELI 2 s.v. gelo). Le att. anteriori a Dante si trovano sia in testi pratici (per es. in Doc. fior. 1286-90, [1288], in cui appare la prima att.) sia in testi letterari (cfr. TLIO s.v. gelatina,) con il signif. gastronomico di 'brodo rappreso mediante raffreddamento' (cfr. Frosini, Il cibo, pp. 149-50). Dante utilizza il vocabolo per riferirsi, con un traslato di forte impatto realistico, al lago della Caina formato dal Cocito ghiacciato. Francesco da Buti glossa con «ghiaccia» ma riconosce l'ascendenza gastronomica della metafora: «cioè nella ghiaccia di Cocito, ove stanno l'anime fitte nella ghiaccia, come li polli nella gelatina». Anche a Inf. 8.53 Dante usa il gastronimo broda (vd.) per indicare un bacino d'acqua.
Autore: Veronica Ricotta.
Data redazione: 03.06.2017.
Data ultima revisione: 21.05.2018.
1 Liquido ghiacciato simile a brodo rappreso per raffreddamento (estens.).
[1] Inf. 32.60: e tutta la Caina / potrai cercare, e non troverai ombra / degna più d'esser fitta in gelatina...