Vocabolario Dantesco
broda s.f.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia broda Inf. 8.53 (:).
Prima att. Germanismo di derivazione diretta (LEI Germanismi s.v. *bruþa-, 1, 1418.36) che, insieme ad attuffare (vd.) dello stesso verso, va «a connotare zone di particolare violenza e bestialità nel registro comico del testo» (cfr. Ferretti Cuomo, L’uso di germanismi, pp. 144 e 147). Il vocabolo è di natura concreta e dall'àmbito gastronomico di pertinenza viene a indicare, con una metaf. sarcastica, la palude dello Stige. Il traslato è già riconosciuto da Giovanni Boccaccio: «Il proprio significato di “broda”, secondo il nostro parlare, è quel superfluo della minestra, il qual davanti si leva a coloro che mangiato hanno: ma qui l'usa l'autore largamente, prendendolo per l'acqua di quella padule mescolata con loto, il quale le paduli fanno nel fondo, e per ciò che così son grasse e unte come la broda».
Autore: Veronica Ricotta.
Data redazione: 27.09.2018.
Data ultima revisione: 22.07.2019.
1 Liquido fangoso (simile al residuo untuoso del brodo) (metaf.).
[1] Inf. 8.53: E io: «Maestro, molto sarei vago / di vederlo attuffare in questa broda / prima che noi uscissimo del lago».