Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

Vocabolario Dantesco

www.vocabolariodantesco.it

vena s.f.
Frequenza:
Commedia 9 (1 Inf., 7 Purg., 1 Par.).
Altre opere3 (3 Rime).
1 (1 Fiore).
Lista forme e index locorum:
Commedia vena Purg. 9.102, 11.138 (:), 23.75 (:), 28.121 (:), Par. 12.99; vene Inf. 1.90, Purg. 5.84, 25.38, 25.42.
Altre opere vena Rime d. 4.2; vene Rime 1.45, 9.53.
vena Fiore 5.3.
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Nota:Secondo la medicina galenica, che riprende e approfondisce la tradizione alessandrina (la quale già distingueva tra vena pulsante e vena non pulsante), la principale differenza tra vene e arterie risiede nel fatto che nelle prime, non pulsanti, scorre lo spirito naturale, mentre le arterie, vene pulsanti la cui etimologia è ricondotta dallo stesso Galeno al verbo tēreo 'custodire', 'proteggere', conservano e veicolano lo spirito vitale. Un'ulteriore distinzione tra questi due vasi sanguigni riguarda la proporzione tra sangue e spirito: nelle vene prevale quantitativamente il sangue, nelle arterie lo spirito (da qui il differente aspetto di sangue venoso e sangue arterioso). Per la medicina dell'epoca, inoltre, il distretto delle vene e quello delle arterie, oltre a contenere sangue e spirito diversi, sono separati e ciascuno svolge la propria funzione in maniera indipendente dall'altro. Nel Due e Trecento, il sost. vena indicava entrambe le tipologie di vaso sanguigno: la vena vera e propria, nella quale il sangue e gli altri umori prodotti dal fegato scorrono insieme allo spirito naturale (signif. 1), e la vena pulsante, cioè l'arteria (vocabolo che nella Commedia non ricorre mai). Questo secondo signif. (2) è desumibile dai contesti: a Purg. 9.102 la vena da cui «spiccia» il sangue vale senza dubbio 'arteria', poiché il sangue ne zampilla fuori con impeto, proprio come descritto nei testi di medicina con rif. alle ferite delle arterie; inoltre è del colore «fiammeggiante» tipico del sangue arterioso (quello venoso è invece di colore più scuro). Anche a Purg. 11.138 vena vale 'arteria', poiché in Provenzano Salvani «per il sentimento di vergogna lo spirito vitale, che non è sotto il dominio della ragione [...] si attivò tumultuosamente nel ventricolo sinistro del cuore, dal quale il moto pulsatorio si propagò all'aorta e poi a tutte le sue diramazioni più periferiche» (Ureni, Le vene e i polsi, p. 311): la virtù vitale trasmette infatti alle arterie, non alle vene, il suo effetto, che è il moto pulsatorio. Su questi aspetti e spec. per l'occ. di Inf. 1.90, vd. anche polso e rel. Nota. È estens. l'uso di vena (signif. 3) a Purg. 23.75, dove è rif. per sineddoche al sangue in essa contenuto (si riprende in questo contesto la descrizione della crocefissione di Gesù nei Vangeli). Ancora estens. è il signif. 4: vena indica i canali naturali entro cui scorre l'acqua sotterranea prima di sgorgare alla superficie della terra (cfr. anche ED s.v. vena); in partic. è biblica l'immagine di Par. 12.99 («quasi fluvius violentus quem spiritus Domini cogit», Is. 59,19).
1 [Anat.] Vaso sanguigno non pulsante.
[1] Inf. 1.90: Vedi la bestia per cu' io mi volsi; / aiutami da lei, famoso saggio, / ch'ella mi fa tremar le vene e i polsi».
[2] Purg. 5.84: Corsi al palude, e le cannucce e 'l braco / m'impigliar sì ch'i' caddi; e lì vid' io / de le mie vene farsi in terra laco».
[3] Purg. 25.38: Sangue perfetto, che poi non si beve / da l'assetate vene, e si rimane / quasi alimento che di mensa leve, / prende nel core a tutte membra umane / virtute informativa, come quello / ch'a farsi quelle per le vene vane.
[4] Purg. 25.42: Sangue perfetto, che poi non si beve / da l'assetate vene, e si rimane / quasi alimento che di mensa leve, / prende nel core a tutte membra umane / virtute informativa, come quello / ch'a farsi quelle per le vene vane.
2 Vaso sanguigno pulsante; arteria.
[1] Purg. 9.102: Lo terzo, che di sopra s'ammassiccia, / porfido mi parea, sì fiammeggiante / come sangue che fuor di vena spiccia.
[2] Purg. 11.138: e lì, per trar l'amico suo di pena, / ch'e' sostenea ne la prigion di Carlo, / si condusse a tremar per ogne vena.
3 Sangue (estens.).
[1] Purg. 23.75: io dico pena, e dovria dir sollazzo, / ché quella voglia a li alberi ci mena / che menò Cristo lieto a dire 'Elì', / quando ne liberò con la sua vena».
4 Canale naturale sotterraneo (estens.)
[1] Purg. 28.121: L'acqua che vedi non surge di vena / che ristori vapor che gel converta, / come fiume ch'acquista e perde lena; / ma esce di fontana salda e certa, / che tanto dal voler di Dio riprende, / quant' ella versa da due parti aperta.
[2] Par. 12.99: Poi, con dottrina e con volere insieme, / con l'officio appostolico si mosse / quasi torrente ch'alta vena preme...


Autore: Chiara Murru 02.03.2020 (ultima revisione: 19.03.2021).