logoro s.m.
Frequenza:
Commedia |
2 (1 Inf., 1 Purg.). |
Lista forme e index locorum:
Commedia |
logoro Inf. 17.128, Purg. 19.62. |
Nota:Gallicismo dal fr. antico
loirre o dal prov.
loire, forme a loro volta riconducibili al
franc. *lothr (Cella,
I gallicismi, p. 463; Viel,
I gallicismi, pp. 276-277), ben acclimatato nella lingua antica: prima di Dante,
logoro è att. in diverse aree della Toscana, anche in testi non legati all’arte venatoria (cfr. TLIO s.v.
logoro 2). A
Purg. 19.62, il valore del termine come ‘esca (di Dio)’ per attrarre l’uomo, che anticipa e prepara l’immagine del «falcon» dei vv. 64-67, è rilevato dai commentatori; cfr. per es.
Francesco da Buti,
ad l.: «logoro si chiama l'ala che gira lo falconieri, per fare ritornare lo falcone, lo quale molti chiamano lo richiamo,
che gira Lo Rege Eterno; cioè Iddio [...]. Qui parla l'autore per similitudine, dicendo che come lo falconieri richiama lo falcone, girando e rotando lo richiamo; così Iddio richiama l'anime co la bellezza dei suoi cieli, li quali sempre gira sovra noi e fannoci desiderosi d'andare a lui»).
1 [Falc.] Striscia di cuoio cui sono legate ali o penne d'uccello assieme a un'esca, con cui il falconiere richiama a sé il falcone.
[1] Inf. 17.128: Come 'l falcon ch'è stato assai su l'ali, / che sanza veder logoro o uccello / fa dire al falconiere «Omè, tu cali!»...
[2] Purg. 19.62: Bastiti, e batti a terra le calcagne; / li occhi rivolgi al logoro che gira / lo rege etterno con le rote magne.
Autore: Barbara Fanini 21.06.2017 (ultima revisione: 11.05.2018).