Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

Vocabolario Dantesco

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leuto s.m.
Frequenza:
Commedia 1 (1 Inf.).
Lista forme e index locorum:
Commedia lëuto Inf. 30.49 (:).
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:Voce di derivazione ar. (al-‘ūd ‘il legno’) passata tramite il fr. antico leut, come dimostra anche la presenza della e in protonia (Castellani, Gramm. Stor., pp. 122 e 246; Cella, I gallicismi, pp. 461-462 e Viel, I gallicismi, pp. 275-276). Dall'apparato Petrocchi si ricava che nell'antica vulgata alcuni mss. (Cha, Ga e Vat) presentano anche la forma con chiusura di in i. A Inf. 30.49 Dante utilizza il leuto per descrivere la deformità di maestro Adamo: fatta salva la presenza delle gambe, il dannato, affetto da idropisia (vd. idropesì), è «fatto a guisa» dello strumento, cioè con collo e viso smagriti (simili al manico del liuto) e ventre gonfio e sproporzionato rispetto al resto del corpo (simile quindi alla cassa armonica dello strumento; cfr. Inf. 30.49-54, 69, 102-103, 119, 122-123 e 126). Si osservi che con un’identica selezione lessicale dall’àmbito musicale, Dante al v. 103 equipara l’«epa croia» di maestro Adamo, percossa da Sinone, ad un tamburo (vd.) che suona. Per un approfondimento sulla storia del liuto e sulla sua esatta forma nel Medioevo si vedano ED s.v. leuto e DEUMM s.v. liuto.
1 [Mus.] Strumento musicale a corde pizzicate, con manico e cassa armonica ovoidale o piriforme (in contesto fig.).
[1] Inf. 30.49: Io vidi un, fatto a guisa di lëuto, / pur ch'elli avesse avuta l'anguinaia / tronca da l'altro che l'uomo ha forcuto.


Autore: Cristiano Lorenzi Biondi 03.10.2018 (ultima revisione: 03.12.2018).