gola s.f.
Frequenza:
Commedia |
13 (7 Inf., 5 Purg., 1 Par.). |
Altre opere | 2 (2 Rime). 6 (5 Fiore, 1 Detto). |
Lista forme e index locorum:
Commedia |
gola Inf. 6.53 (:), 12.116 (:), 23.88 (:), 24.123, 26.40, 28.64 (:), Purg. 5.98 (:), 21.31 (:), 23.65, 24.128 (:), 31.94 (:), Par. 3.92 (:); gole Inf. 6.14. |
Altre opere |
gola Rime 1.81, 91.3. gol' Fiore 226.13; gola Fiore 26.7, 130.13, 136.12, 140.2, Detto 207. |
Nota:Dal lat.
gŭla (DELI 2 s.v.
gola), che indicava la parte posteriore del collo. Nella
Commedia gola assume il signif. di 'regione anatomica del collo, con rif. tanto alla parte anteriore quanto a quella posteriore' (signif.
1 e
1.1): «il poeta intende con la parola
gola tutto il collo, accomunando la parte posteriore o
gula e quella anteriore deputata alla fonazione e al trasporto dell'aria ai polmoni, che Aristotele, la medicina classica e Averroè definivano
guttur» (Bartoli-Ureni,
La morte cruenta, p. 21-22). In partic., a
Purg. 5.98 la ferita alla gola di Bonconte è mortale in quanto «ante gulam arteria posita est» (Averroè,
Aristotelis Stagiritae, fo.80 verso, cap. III): il sangue perso da Bonconte è sangue arterioso, e ciò è evidenziato dalla perdita delle funzioni sensoriali e motorie («quivi perdei la vista e la parola [...], e quivi caddi», vv. 100-102), che dimostra il venir meno dello spirito vitale (per approfondimenti cfr. Bartoli-Ureni,
La morte cruenta, p. 23). In senso fig.,
gola indica a
Purg. 21.31 il Limbo, l'«ampia gola / d'inferno», il cerchio primo e maggiore dell'Inferno posto proprio all'imboccatura della voragine (cfr. Chiavacci Leonardi,
ad l.); ha poi il signif. di 'profondo e stretto affossamento' a
Inf. 24.123 (la settima bolgia, definita
gola fiera, «lo stesso che mala bolgia», spiega Inglese,
ad l.) e di 'parte più profonda di un affossamento' a
Inf. 26.40 («la gola del fosso», cioè il fondo dell'ottava bolgia). Già nel lat. precristiano è att. il signif.
4, che indica estens. il peccato di incontinenza nel mangiare e nel bere punito nel terzo cerchio dell'Inferno («la dannosa colpa de la gola»,
Inf. 6.53) e nella sesta cornice del
Purgatorio. Nel
Paradiso, invece, secondo una tendenza che interessa gen. il lessico del cibo (cfr. Serianni,
Il cibo nella Divina Commedia, p. 62; vd. anche
cibo,
digiuno (1) digiuno (2) e
fame),
gola ricorre in un contesto fig. (signif.
4.1): a
Par. 3.92, infatti, il sost.
gola compare in un paragone orientato in ambito spirituale, a proposito del chiarimento di un dubbio che ne lascia aperto un altro (cfr. ivi, p. 65).
1 [Anat.] Regione anatomica del collo (rif. tanto alla parte anteriore quanto a quella posteriore).
[1] Inf. 12.116: Poco più oltre il centauro s'affisse / sovr' una gente che 'nfino a la gola / parea che di quel bulicame uscisse.
[2] Inf. 28.64: Un altro, che forata avea la gola / e tronco 'l naso infin sotto le ciglia, / e non avea mai ch'una orecchia sola, / ristato a riguardar per maraviglia / con li altri, innanzi a li altri aprì la canna...
[3] Purg. 5.98: Là 've 'l vocabol suo diventa vano, / arriva' io forato ne la gola, / fuggendo a piede e sanguinando il piano.
[4] Purg. 31.94: Tratto m'avea nel fiume infin la gola, / e tirandosi me dietro sen giva / sovresso l'acqua lieve come scola.
1.1 In quanto parte anatomica che assolve alla respirazione e alla fonazione.
[1] Inf. 6.14: Cerbero, fiera crudele e diversa, / con tre gole caninamente latra / sovra la gente che quivi è sommersa.
[2] Inf. 23.88: «Costui par vivo a l'atto de la gola; / e s'e' son morti, per qual privilegio / vanno scoperti de la grave stola?».
2 Imboccatura di una voragine (
fig.).
[1] Purg. 21.31: Ond' io fui tratto fuor de l'ampia gola / d'inferno per mostrarli, e mosterrolli / oltre, quanto 'l potrà menar mia scola.
3 Profondo e stretto affossamento (
fig.).
[1] Inf. 24.123: per ch'ei rispuose: «Io piovvi di Toscana, / poco tempo è, in questa gola fiera.
3.1 La parte più profonda di un affossamento.
[1] Inf. 26.40: tal si move ciascuna per la gola / del fosso, ché nessuna mostra 'l furto, / e ogne fiamma un peccatore invola.
4 Smodatezza nel mangiare e nel bere (
estens.).
[1] Inf. 6.53: Voi cittadini mi chiamaste Ciacco: / per la dannosa colpa de la gola, / come tu vedi, a la pioggia mi fiacco.
[2] Purg. 23.65: Tutta esta gente che piangendo canta / per seguitar la gola oltra misura, / in fame e 'n sete qui si rifà santa.
[3] Purg. 24.128: Sì accostati a l'un d'i due vivagni / passammo, udendo colpe de la gola / seguite già da miseri guadagni.
[1] Par. 3.92: Ma sì com' elli avvien, s'un cibo sazia / e d'un altro rimane ancor la gola, / che quel si chere e di quel si ringrazia, / così fec' io con atto e con parola, / per apprender da lei qual fu la tela / onde non trasse infino a co la spuola.
Autore: Chiara Murru 02.03.2020 (ultima revisione: 19.03.2021).