Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

Vocabolario Dantesco

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albero s.m.
Frequenza:
Commedia 13 (4 Inf., 8 Purg., 1 Par.).
Altre opere3 (3 Conv.).
1 (1 Fiore).
Lista forme e index locorum:
Commedia alber Inf. 7.14, 25.59, Purg. 22.131, 22.139, 32.113; alberi Inf. 13.15, Purg. 23.73, 29.43; albero Inf. 31.145, Purg. 32.46, Par. 18.29; arbor Purg. 33.72; arbore Purg. 24.113.
Altre opere albero Conv. 4.18.5; arbore Conv. 3.12.10; arbori Conv. 2.1.4.
alberi Fiore 33.3.
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:Dal lat. arbor (DELI 2 s.v. albero; LEI s.v. III 817-819), il sost. nella Commedia ricorre sia nella forma arbore sia nella forma con dissimilazione albero, già att. come albor in Giacomo da Lentini (cfr. TLIO s.v. albero). La maggior parte delle occ. del poema sono att. col signif. proprio, pur con rif. a diversi scenari oltremondani distribuiti nelle tre cantiche (vd. signif. nelle sue diverse articolazioni). In Inf. 13.15, dove con alberi si allude alle sembianze assunte dai suicidi, è incerta l'attribuzione dell'agg. strani (vd. strano), rif. dagli antichi commentatori agli alberi mentre i moderni tendono ad attribuirlo, in iperbato e con eco virgiliana, ai versi lamentosi delle Arpie che vi nidificano. Nel Purgatorio le att. si concentrano nei canti in cui sono puniti i golosi (Purg. 22.131, 22.139, 23.73 e 24.113 nella forma arbore) e indicano i due alberi irrorati d'acqua e ricchi di frutti odorosi, attorno ai quali i dannati girano incessantemente senza poterne godere. Nel mezzo del giardino dell’Eden (Purg. 32.46, 32.113) l’altissimo albero robusto è quello della scienza del bene e del male, che a Dante appare dapprima spoglio poi rinverdito e carico di frutti, nei termini di un’allegoria della giustizia divina che sarà chiarita nel canto successivo (Purg. 33.72). Nell’unica att. paradisiaca, l'albero che vive de la cima Par. 18.29 è solenne espressione metaf. per indicare il Paradiso stesso, che trae vita dalla sua cima (vd.), dà sempre frutti e non perde mai le sue foglie, secondo un richiamo scritturale ripreso dalla visione di Ezechiele («non defluet folium ex eo et non deficiet fructus eius», Ez. 47.12: immagine presente nel linguaggio dei mistici, ad es. Iacopone da Todi nella Lauda 84, cfr. Chiavacci Leonardi, ad l.). A sé sta l’occorrenza di Purg. 29.43 (sign. 1.1) dove l’immagine dei sette alberi, caricata dalla potenza cromatica dell'oro, indica estensivamente i sette candelabri, cioè i doni dello Spirito Santo che nella foresta edenica avviano la processione mistica. Infine, nelle occ. di Inf. 7.14 e Inf. 31.145 (signif. 2) il sost. è termine tecnico della marineria.
1 Pianta perenne dal fusto legnoso e dalla chioma ramificata.
[1] Inf. 25.59: Ellera abbarbicata mai non fue / ad alber sì, come l'orribil fiera / per l'altrui membra avviticchiò le sue.
[Con rif. alle piante in cui si mutano le anime dei suicidi].
[2] Inf. 13.15: Quivi le brutte Arpie lor nidi fanno / [...] Ali hanno late, e colli e visi umani, / piè con artigli, e pennuto 'l gran ventre; / fanno lamenti in su li alberi strani.
[Con rif. alla pianta posta nella cornice dei golosi].
[3] Purg. 22.131: Ma tosto ruppe le dolci ragioni / un alber che trovammo in mezza strada, / con pomi a odorar soavi e buoni...
[4] Purg. 22.139: Li due poeti a l'alber s'appressaro; / e una voce per entro le fronde / gridò: «Di questo cibo avrete caro».
[5] Purg. 23.73: io dico pena, e dovria dir sollazzo, / ché quella voglia a li alberi ci mena / che menò Cristo lieto a dire 'Elì', / quando ne liberò con la sua vena».
[6] Purg. 24.113: Poi si partì sì come ricreduta; / e noi venimmo al grande arbore adesso, / che tanti prieghi e lagrime rifiuta.
[Con rif. alla pianta posta nel giardino dell'Eden].
[7] Purg. 32.46: Così dintorno a l'albero robusto / gridaron li altri; e l'animal binato: / «Sì si conserva il seme d'ogne giusto».
[8] Purg. 32.113: Non scese mai con sì veloce moto / [...] com' io vidi calar l'uccel di Giove / per l'alber giù, rompendo de la scorza, / non che d'i fiori e de le foglie nove...
[9] Purg. 33.72: per tante circostanze solamente / la giustizia di Dio, ne l'interdetto, / conosceresti a l'arbor moralmente.
Il Paradiso stesso (metaf.).
[10] Par. 18.29: El cominciò: «In questa quinta soglia / de l'albero che vive de la cima / e frutta sempre e mai non perde foglia, / spiriti son beati, che giù, prima / che venissero al ciel, fuor di gran voce, / sì ch'ogne musa ne sarebbe opima.
1.1 Oggetto simile a un albero nella forma (specif. i candelabri della mistica processione (estens.)).
[1] Purg. 29.43: Poco più oltre, sette alberi d'oro / falsava nel parere il lungo tratto / del mezzo ch'era ancor tra noi e loro...
2 [Mar.] Palo verticale della nave che sostiene le vele.
[1] Inf. 7.14: Quali dal vento le gonfiate vele / caggiono avvolte, poi che l'alber fiacca, / tal cadde a terra la fiera crudele.
[2] Inf. 31.145: Ma lievemente al fondo che divora / Lucifero con Giuda, ci sposò; / né, sì chinato, lì fece dimora, / e come albero in nave si levò.


Autore: Elena Felicani 26.04.2021 (ultima revisione: 28.02.2022).