Vocabolario Dantesco
catena s.f.
Commedia 3 (2 Inf., 1 Purg.).
Altre opere1 (1 Rime).
1 (1 Fiore).
Commedia catena Inf. 13.126 (:), 31.88; catene Purg. 31.25 (:).
Altre opere catena Rime 15.82.
catena Fiore 205.3.
Uscire di catena 1.
Il sost. catena, att. fin dall'ultimo quarto del XII sec. spec. con rif. alla tematica amorosa (vd. TLIO s.v. catena), ricorre nella Commedia sia in senso prop. sia in senso fig. Col signif. 1, a Inf. 31.88 il lemma è usato per indicare l'oggetto con cui il gigante Efialte è «soccinto», ossia legato con una catena dal collo in giù per cinque volte (vd. soccingere). Col signif. 2, a Purg. 31.25 il vocabolo plur. assume un senso fig. in quanto denota (insieme ai fossi attraversati 'posti di traverso') gli impedimenti che ostacolano la prosecuzione nel retto cammino da parte di Dante. A tale interpretazione aderisce la glossa di Francesco da Buti (ad l.), che rende più prop. il senso del legame che intralcia l'azione: «o quai catene; cioè ritenimento che ti tenesseno impacciato e legato»; mentre Iacomo della Lana (ad l.) intende: «quai inconvenientie e qualli argumenti in contrario cossì ti vinsono». Col signif. 2 catena è att. anche nelle Rime e nel Fiore.


Locuz. e fras. L'espressione uscire di catena è att. solo in Dante col signif. prop. di 'liberarsi dalla catena' (cfr. TLIO s.v. catenanella similitudine dei veltri di Inf. 13.126: come spiega Chiavacci Leonardi (ad l.), «appena liberati dalle catene, e perciò più tremendi (è il senso del nostro 'scatenati')».
Autore: Francesca De Cianni.
Data redazione: 18.11.2020.
Data ultima revisione: 19.03.2021.
1 Insieme di anelli metallici collegati l'uno all'altro in serie, usato per legare e avvolgere strettamente.
[1] Inf. 31.88: A cigner lui qual che fosse 'l maestro, / non so io dir, ma el tenea soccinto / dinanzi l'altro e dietro il braccio destro / d'una catena che 'l tenea avvinto / dal collo in giù, sì che 'n su lo scoperto / si ravvolgëa infino al giro quinto. 
Uscire di catena: liberarsi dalla catena (detto di un cane).
[2] Inf. 13.126: Di rietro a loro era la selva piena / di nere cagne, bramose e correnti / come veltri ch'uscisser di catena
2 Impedimento ad agire secondo la propria volontà (fig.).
[1] Purg. 31.25: Ond' ella a me: «Per entro i mie' disiri, / che ti menavano ad amar lo bene / di là dal qual non è a che s'aspiri, / quai fossi attraversati o quai catene / trovasti, per che del passare innanzi / dovessiti così spogliar la spene?