Commedia |
battezzar Par. 20.129. |
Dal
lat. crist. baptizare (vd. LEI s.v.
baptizare, 4, 1127.31). Il verbo risulta att. per la prima volta in area rom. e nel 1252/58, nelle
Storie de Roma e de Troia, con il signif. di 'somministrare, conferire il battesimo' (vd. TLIO s.v.
battezzare, 1). Nella
Commedia il verbo ricorre soltanto nella terza cantica, mantenendo il suo signif. propr. A
Par. 20.129 il verbo ha valore sost. e ricorre nell'allusione all’infusione diretta delle virtù teologali, per volere di Dio, che funse da
battesmo per il redento eroe troiano Rifeo almeno mille anni prima che l’omonimo sacramento cristiano venisse istituito. Il signif. del verbo è chiaro agli antichi commentatori ed è ampiamente att. nella tradizione letteraria successiva a Dante, sino all'it. dell'uso contemporaneo (vd. GRADIT s.v.
battezzare). Per l’occ. di
Par. 20.129 sono att. le var.
battigiar in Eg,
bategiar in Mad, e
bateggiar in Urb, tutti codici di provenienza settentr.; la forma con affricata palatale e non dentale in ogni caso ha una larga diffusione due-trecentesca in area pis., massetana e sen. (vd.
Corpus OVI).
Autore: Francesca Carnazzi.
Data redazione: 27.09.2018.
Data ultima revisione: 23.03.2025.