Commedia |
avvantaggia Par. 7.76 (:). |
Prima att.
Francesismo da
avantager (cfr. Cella,
I gallicismi, pp. 330-331; Viel,
I gallicismi, p. 259) che ricorre, come il sost.
avvantaggio (vd.), solo nel
Par. Più che l’idea di ‘profitto’, il verbo condivide con il sost. il tratto semantico di ‘condizione di superiorità’ (cfr. TLIO, s.v.
avvantaggio): se in
Par. 26.31
avvantaggio è addirittura rif. all’essenza suprema di Dio («l’essenza ov’è tanto avvantaggio»), in Par. 7.76 è l’
umana creatura a trarre la sua
nobilità, ovvero superiorità ed eccellenza, dalle
dote di cui
s’avvantaggia per dono dello stesso Creatore (cfr. la parafrasi di
Francesco da Buti «
s'avvantaggia; cioè si nobilita et eccede»).
Autore: Fiammetta Papi.
Data redazione: 11.04.2017.
Data ultima revisione: 04.05.2018.