Vocabolario Dantesco
avvantaggio s.m.
Commedia 1 (1 Par.).
Altre opere2 (2 Fiore).
Commedia avvantaggio Par. 26.31 (:).
Altre opere avantaggio Fiore 178.5; avantag[g]io Fiore 166.4.
Francesismo da avantage (cfr. Cella, I gallicismi, pp. 330-331; Viel, I gallicismi, p. 259). Nella Commedia ricorre una sola volta, come il verbo corradicale avvantaggiare (vd.), nella terza cantica. Il sost. in Par. 26.31 è rif. all’essenza suprema di Dio, «che avanza ognaltro bene in infinito eccesso» (Francesco da Buti); secondo Par. 7.76, da tale perfezione discende anche l'eccellenza dell’umana creatura, che s'avvantaggia delle dote ricevute dal Creatore: vd. avvantaggiare. Il sost. è anche att. per due volte nel Fiore, nella locuz. avv. d’avantagio (cfr. Formisano ad l., p. 255).
Autore: Fiammetta Papi.
Data redazione: 03.07.2017.
Data ultima revisione: 16.05.2018.
1 Condizione di superiorità ed eccellenza, perfezione.
[1] Par. 26.31: Dunque a l'essenza ov' è tanto avvantaggio, / che ciascun ben che fuor di lei si trova / altro non è ch'un lume di suo raggio...