Vocabolario Dantesco
spada s.f.
Commedia 16 (3 Inf., 8 Purg., 5 Par.).
Altre opere4 (3 Conv., 1 Rime).
9 (9 Fiore).
Commedia spada Inf. 4.86, 16.39 (:), 28.38 (:), Purg. 8.129 (:), 9.82, 9.113, 12.40 (:), 16.109 (:), 29.140, 30.57 (:), Par. 8.146 (:), 22.16; spade Purg. 8.26, Par. 13.128, 16.72 (:), 18.127.
Altre opere spada Conv. 1.5.11, 1.8.9, 1.11.17, Rime 1.36.
Ispada Fiore 213.9; Ispade Fiore 128.6; spada Fiore 68.12 (:), 209.6, 209.9, 210.1 (:), 211.2, 212.1, 212.7.
Per pregio della spada vd. anche pregio s.m.; per rimettere al taglio della spada vd. anche taglio s.m..
Cignersi la spada 5.1.
Purg. 30.57: strada Co.
Dal lat. spatha (DELI 2 s.v. spada). Il sost., att. in lat. mediev. tosc. fin dal 1061 anche come antrop. (cfr. GDT s.v. spada), conta numerose att. nei testi volg. dagli inizi del sec. XIII (cfr. TLIO s.v. spada). Nel poema il termine ricorre col senso propr. di 'arma da taglio', anche con rimandi simbolici nelle raffigurazioni della spada omerica e paolina (§ 1 [5], [6], per cui cfr. ED s.v.), o compare in una frase proverbiale per alludere alla città di Firenze, indebolita dalle nuove immigrazioni ([7]). Per il § 1.2 i commentatori individuano nella spada un mezzo per alterare o sfregiare l'oggetto da essa colpito; ma non è unanime l'interpretazione della modalità d'uso: per alcuni è rif. al deformarsi dei volti riflessi sulla lama (ad es. l'Ottimo: «come le spade specchi a' volti, le quali li rendono torti»; Chiavacci Leonardi), per altri allo sfregio prodotto dall'arma (tra i più recenti, Inglese, ed. e comm., ad l.). Sono isolate due accezioni del sost. connesse alle immagini della Giustizia divina (§ 2) e del potere temporale della Chiesa (§ 3): l'una, di origine scritturale (ess. Dt 32, 41; Is 34, 5-6), ha antecedenti generici all'attività della giustizia (cfr. TLIO s.v., 5); l'altra è att. per la prima volta in Dante, seguita solo dal Libro del difenditore della pace (cfr. TLIO s.v. 4). La metaf. della spada che provoca dolore, applicata alle parole di Beatrice (§ 4), è di lunga trad. (cfr. Bellomo-Carrai, ad l.; Marcozzi, La guerra, p. 104; vd. anche Purg. 31.3). Con valore meton. la voce indica la capacità militare e specif. la virtù della prodezza nell'espressione di Purg. 8.129 pregio della borsa e della spada (vd. pregio): una parte di commenti collega spada all'ideale della «probitas» (Chiose ambrosiane, Benvenuto da Imola), un'altra le conferisce l'accezione neg. di «violenza» (ad es. Francesco da Buti, Landino). Con il signif. propr. il sost. è att. nel Convivio (in similitudini) e nel Fiore, anche con usi fras. (vd. Locuz. e fras.). All'arma di Amore, causa di tormento nel poeta, allude l'occ. nella canzone petrosa Così nel mio parlar voglio esser aspro (Rime 1.36). 
Locuz. e fras. L'espressione rimettere al taglio della spada di Inf. 28.38, per descrivere la ripetuta mutilazione cui sono sottoposti i seminatori di discordie, è accostabile ad analoghe espressioni che valgono 'trucidare': mettere al taglio delle spade, nella Vita di S. Petronio, databile al 1287-1330, mettere alle spade (cfr. TLIO s.v. spada; GDLI s.v., § 25) e metterli alla spada in Fiore 68.12. A Par. 8.146 l'espressione con verbo pron. cignersi la spada assume per la prima volta in Dante il signif. specif. di 'disporsi alla carriera militare' («essere armigero», Francesco da Buti), mentre cingere la spada per 'armarsi', più generic., ricorre da fine Duecento e, con ulteriori diverse sfumature semantiche nei secoli successivi (cfr. TLIO s.v. cingere 2.2.1; GDLI s.v., § 25). Si segnalano anche le espressioni fras. cacciare la mano a una spada in Fiore 209.6 e mettere mano alla spada in Fiore 210.1, 212.1, ricorrenti in volg. col signif. di 'snudare l'arma, disponendosi al combattimento' (cfr. TLIO s.v.; GDLI s.v.).
Varianti.  A Purg. 30.57 Co legge per altra strada, «cioè 'in altro modo'; ma è trivializzazione inammissibile» secondo Petrocchi (ad l.). Si tratta di una lez. di per sé banalizzante o eco di Inf. 31.141, che intesa tuttavia con 'da un'altra parte, altrove' offrirebbe una sfumatura di signif. altrimenti non att. in Dante (vd. strada) e riscontrabile con senso fig. in A. Pucci, Centiloquio: c. 12, r. 18: «rivolser lor pensier per altra strada» (cfr. Corpus OVI). Col signif. di 'mezzo, espediente' la voce conta invece att. a partire dal Cinquecento (cfr. GDLI s.v. strada, § 10).
Autore: Francesca De Cianni.
Data redazione: 21.12.2023.
Data ultima revisione: 11.07.2024.
1 [Armi] Arma bianca con lama appuntita, usata per ferire di taglio o di punta.
[1] Purg. 12.40: O Saùl, come in su la propria spada / quivi parevi morto in Gelboè, / che poi non sentì pioggia né rugiada! 
[Specif.:] arma degli angeli guardiani.
[2] Purg. 8.26: e vidi uscir de l'alto e scender giùe / due angeli con due spade affocate, / tronche e private de le punte sue.
[3] Purg. 9.82: vidil seder sovra 'l grado sovrano, / tal ne la faccia ch'io non lo soffersi; / e una spada nuda avëa in mano...
[4] Purg. 9.113: Sette P ne la fronte mi descrisse / col punton de la spada, e «Fa che lavi, / quando sè dentro, queste piaghe» disse. 
[Specif.:] arma con cui viene rappresentato Omero, simbolo della poesia epica.
[5] Inf. 4.86: «Mira colui con quella spada in mano, / che vien dinanzi ai tre sì come sire: / quelli è Omero poeta sovrano...
[Specif.:] arma con cui viene rappresentato san Paolo, simbolo del martirio o della fede.
[6] Purg. 29.140: mostrava l'altro la contraria cura / con una spada lucida e aguta, / tal che di qua dal rio mi fé paura.
[Prov.] Taglia più e meglio una che le cinque spade: una città piccola ma concorde è più forte di una grande ma divisa.
[7] Par. 16.72: Sempre la confusion de le persone / principio fu del mal de la cittade, / [[...]]; e molte volte taglia / più e meglio una che le cinque spade.
1.1 Rimettere al taglio della spada: mutilare ripetutamente.
[1] Inf. 28.38: Un diavolo è qua dietro che n'accisma / sì crudelmente, al taglio de la spada / rimettendo ciascun di questa risma, / quand' avem volta la dolente strada...
1.2 [In una similitudine:] strumento di sfregio.
[1] Par. 13.128: E di ciò sono al mondo aperte prove / Parmenide, Melisso e Brisso e molti, / li quali andaro e non sapëan dove; / sì fé Sabellio e Arrio e quelli stolti / che furon come spade a le Scritture / in render torti li diritti volti. 
2 Arma della Giustizia divina, atta a punire (in contesto fig.).
[1] Par. 22.16: La spada di qua su non taglia in fretta / né tardo, ma' ch'al parer di colui / che disïando o temendo l'aspetta. 
3 Insegna del potere temporale della Chiesa (in contesto fig.).
[1] Purg. 16.109: L'un l'altro ha spento; ed è giunta la spada / col pasturale, e l'un con l'altro insieme / per viva forza mal convien che vada...
4 Ciò che infligge dolore; motivo di sofferenza (metaf.).
[1] Purg. 30.57: «Dante, perché Virgilio se ne vada, / non pianger anco, non piangere ancora; / ché pianger ti conven per altra spada». ||  Var.: strada Co.
5 Capacità militare o impiego delle armi (meton.).
[1] Inf. 16.39: Questi, l'orme di cui pestar mi vedi, / tutto che nudo e dipelato vada, / fu di grado maggior che tu non credi: / nepote fu de la buona Gualdrada; / Guido Guerra ebbe nome, e in sua vita / fece col senno assai e con la spada
[2] Par. 18.127: Già si solea con le spade far guerra; / ma or si fa togliendo or qui or quivi / lo pan che 'l pïo Padre a nessun serra.
5.1 Cignersi la spada: intraprendere la vita militare.
[1] Par. 8.146: Ma voi torcete a la religïone / tal che fia nato a cignersi la spada, / e fate re di tal ch'è da sermone; / onde la traccia vostra è fuor di strada».
5.2 [Con rif. a uno dei valori dell'etica cortese:] pregio della spada: valore militare.
[1] Purg. 8.129: e io vi giuro, s'io di sopra vada, / che vostra gente onrata non si sfregia / del pregio de la borsa e de la spada.