Commedia |
pantan Inf. 8.12, 20.90; pantano Inf. 7.110 (:), 20.83 (:). |
Voce dall'etimo discusso, di origine preindoeuropea (DELI 2 s.v.
pantano), il sost.
pantano è att. per la prima volta nei
Proverbia que dicuntur (cfr.
Corpus TLIO) e indica un terreno coperto di fango e acqua stagnante («luogo pien d'acqua ferma, e di fango, come palude», Crusca (4)). Il
pantano cui si fa rif. nelle occ. di
Inf. 20. 83 e
Inf. 20.90 è la palude formata dal Mincio su cui sorse Mantova («li uomini ch'erano sparti qui e d'intorno, si raccolsono in quel luogo, perch'era forte per lo pantano ch'era d'intorno, e feciono la città sopra l'ossa di Manto, e per lei che prima elesse quel luogo la chiamarono Mantova», spiega
Francesco da Buti,
ad l.): al v. 80 ricorre infatti anche il verbo
impaludare(vd.). Nelle occ. di
Inf. 7.110 e
Inf. 8.12, il sost.
pantano è invece scelto per indicare la palude «c'ha nome Stige» (
Inf. 7.106), che circonda la città di Dite.
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 02.10.2019.
Data ultima revisione: 12.06.2021.