Dal
lat. macrum, dalla radice indoeuropea *
mak- 'lungo', 'sviluppato in lunghezza' (DELI 2 s.v.
magro).
Macro, che del latino conserva la velare sorda intervocalica, ricorre solo in rima; la forma con velare sonora, dovuta all'influsso gallo-italico (Rohlfs, § 260), invece, si registra anche nel corpo del verso. Grazie all'es. dantesco,
macro ha continuato ad avere una certa fortuna nell'italiano (cfr. Migliorini,
Storia, p. 194). Col signif. di 'scarno in quanto poco nutrito', l'agg., ben att. nel Duecento (cfr. cfr.
Corpus TLIO), indica nella
Commedia una condizione di scarsa nutrizione, dovuta gen. a mancanza di cibo o a pratiche ascetiche, quali ad es. quelle adottate dall'ordine francescano (
Inf. 27.93 e
Par. 21.128). A parte sta l'occ. di
Par. 25.3, dove Dante allude alla propria consunzione fisica dovuta all'arduo disegno di comporre il poema. A
Inf. 31.38 ad essere magre sono le cagne, che rappresentano il popolo aizzato contro il conte Ugolino dall'arcivescovo Ruggieri: esse sono descritte come «magre, studïose e conte» («i tre agg. esprimono in successione l'ardore con cui quelle cagne inseguono la preda», Chiavacci Leonardi,
ad l.). Il signif.
1 è anche alla base dell'espressione
farsi magro, che vale 'produrre dimagrimento', 'dimagrire'. Con valore di sost. e contrapposto a
grasso (vd.) assume invece il signif. di 'parte corporea priva di grasso' nel paragone di
Par. 2.77, entro il discorso sulle macchie lunari. Del tutto fig. è l'uso alla base del signif.
3: a essere definita
magra è la rupe Tarpea (per sineddoche, il Campidoglio), che rimane impoverita dalla sottrazione del tesoro del popolo romano, custodito nel santuario (ricorda Inglese,
ad l., che l'episodio è già in Luc.
Phars. III 153-157). L'unica occ. nelle
Rime (16.18) rientra nel signif.
1: in questo caso, il poeta diventa «sì magro / della persona, e 'l viso tanto afflitto / che qual mi vederà n'avrà pavento» a causa delle pene d'amore; la rima
agro : magro («Quel dolce nome, che mi fa il cor agro», v. 15), torna poi a
Purg. 9.136-138 e a
Purg. 25.20-24.
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 02.10.2019.
Data ultima revisione: 25.02.2020.