Gallicismo dal fr. antico
jardin, dimin. di
jart, a sua volta dal franco *
gard 'luogo chiuso, recinto' (cfr. FEW s.v., 16, 18b; Cella,
I gallicismi, p. 427; Viel,
I gallicismi, pp. 141-142 e bibliografia ivi cit.), da cui il mediolatino
gardinum «hortus, pomarium» (cfr. Du Cange s.v.; MLW s.v.
gardinus, 4.619.19). Propr. inteso come 'terreno coltivato a piante ornamentali', il sost. è att. nella lingua delle Origini a partire dai
Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (cfr. TLIO s.v.
giardino;
Corpus TLIO). Nel poema (come nel
Fiore),
giardino ricorre esclusivamente in contesti fig. In
Par. 26.110 identifica il Paradiso terrestre, luogo felice dove Dio collocò il primo uomo, Adamo. Le occ. al §
1.2, sempre in rima, si rapportano alla metafora scritturale del Paradiso celeste, inteso col valore collettivo di 'complesso degli spiriti beati' (cfr.
Francesco da Buti, a
Par. 23.71: «cioè la congregazione dei beati, che erano come fiori in uno giardino»): il trasl. di
giardino si rifà, infatti, al signif. etimologico della parola
paradiso «cuius vocabolum ex graeco in latinum vertitur 'hortus'» (Isidoro,
Etimol., XIV.3.2). Col sost. di
Par 31.97 e
Par. 32.39 i commentatori moderni si riferiscono in partic. alla 'candida rosa' (es. Pasquini-Quaglio, Chiavacci Leonardi) o al 'cielo dell'empireo' (Hollander).
Locuz. e fras. A
Purg. 6.105 (§
1), l'espressione
giardin de lo 'mperio a indicare l'Italia, sede del Sacro Romano Impero, oltre ad avere richiami biblici (
Is. 51, 3: «quasi hortus Domini»), ricalca la definizione giuridica, rif. alle regioni italiane delle costituzioni imperiali mediev. di Rodolfo e Alberto d'Asburgo, «
pomerium Imperii», dove
pomerium 'zona sacra, confine' è stato erroneamente scambiato con
pomarium 'giardino' (cfr. Inglese,
ad l., ED s.v.
giardino).
Autore: Francesca De Cianni.
Data redazione: 26.04.2021.
Data ultima revisione: 30.04.2024.