Vocabolario Dantesco
affocare v.
Commedia 2 (1 Inf., 1 Par.).
Commedia affoca Inf. 8.74, Par. 28.17 (:).
Parasintetico da fuoco (vd.), affocare ricorre nella Commedia col signif. proprio di 'dare alle fiamme', 'incendiare' a Inf. 8.74 (laddove le mura della città di Dite appaiono rosse perché arroventate dal fuoco eterno), mentre a Par. 28.17 ricorre in senso fig.: nel Cristallino, la luce eccezionale irradiata da un punto, che è la prima manifestazione diretta di Dio che si offre al pellegrino, ferisce i suoi occhi («'l viso») quasi infuocandoli, tanto che per il forte acume (vd.) egli è costretto a chiuderli. L'uso di affocare è dunque in questo caso legato alla tematica della luce (vd.) che domina il mondo paradisiaco, plasmando il lessico della terza cantica. All'uso di affocare in questa seconda occ. si collega l'agg. affocato (vd.) del v. 45.
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 13.10.2020.
Data ultima revisione: 02.11.2020.
1 Dare alle fiamme, incendiare.
[1] Inf. 8.74: Ed ei mi disse: «Il foco etterno / ch'entro l'affoca le dimostra rosse, / come tu vedi in questo basso inferno».
1.1 [Con rif. all'intensità della luce divina:] illuminare con una luce tale da ferire gli occhi (fig.).
[1] Par. 28.17: un punto vidi che raggiava lume / acuto sì, che 'l viso ch'elli affoca / chiuder conviensi per lo forte acume...