Commedia |
carole Par. 24.16, 25.99 (:). |
Altre opere |
carole Rime d. 6.12.
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Prima att. (
Rime d. 6.12).
Gallicismo dal fr. antico
carole ('danza in cerchio accompagnata dal canto'), a sua volta dal lat.
choraula, *
choraulare o da *
corola (da
chorus o
corolla) 'piccolo cerchio' (cfr. DEI s.v.
carola; Viel,
I gallicismi, p. 261). Nelle due occ. del
Paradiso il sost. indica la corona di beati che danzano in cerchio cantando, cioè «quelli beati spiriti, che seguitavano come fanno le persone nel ballo tondo» (cfr.
Francesco da Buti,
ad l.). In partic., nell'occ. di
Par. 24.16 Dante precisa che la velocità non è la stessa per tutte le anime (
differentemente danzando: «quia alia plus, alia minus», Benvenuto da Imola,
ad l.) perché «la maggiore o minore rapidità misura la diversa beatitudine» (Petrocchi,
Introduzione, p. 243). Per quanto concerne l'att. delle
Rime d. 6.12, la voce
carola con valore generic. di 'danza' ricorre in un sonetto caudato di dubbia paternità dantesca (cfr. ED. s.v.
carola).
Autore: Elena Felicani.
Data redazione: 26.04.2021.
Data ultima revisione: 05.05.2022.