Commedia |
biacca Purg. 7.73 (:). |
Germanismo dal longob. *
blaihha (cfr. LEI,
Germanismi s.v.
*blaihha, 1, 919, 21). Il sost. ricorre più volte nei testi del Due e Trecento, per indicare il carbonato di piombo basico, ovvero la sostanza colorante adoperata nella cosmesi o in pittura per tingere di bianco: cfr. TLIO s.v.
biacca; Ricotta,
Per il lessico artistico, p. 45. È probabile che Dante abbia recuperato il termine tecnico dal lessico degli artisti. In
Purg. 7.73, infatti, la
biacca forma - insieme all'
oro, all'
argento, al
cocco, all'
indaco e allo
smeraldo - la «concretissima e pur aristocratica sfilata di colori» con cui è descritta, «quasi una tavolozza pittorica», la mirabile fioritura della valletta dei Principi (Chiavacci Leonardi
ad l.): su tali versi vd. ora Frosini,
Dante disegnatore, pp. 85-86 nota 7 (con bibliogr.). Il sost.
biacca è alla base della variante
imbiaccare per
imbiancare di
Purg. 9.2: per la discussione si rimanda alla
Nota di
imbiancare (vd.).
Autore: Fiammetta Papi.
Data redazione: 14.06.2018.
Data ultima revisione: 28.02.2019.