Vocabolario Dantesco
imbiancare v.
Commedia 5 (1 Inf., 1 Purg., 3 Par.).
Commedia imbianca Par. 7.81 (:), 12.87; imbiancava Purg. 9.2; imbianchi Par. 8.112 (:); 'mbianca Inf. 2.128 (:).
Purg. 9.2: inbiacchava Ham, inbianchiva Rb.
Formazione verb. parasintetica sull'agg. bianco (vd.), con diatesi ambivalente. Il verbo si trova att. per la prima volta in Jacopone da Todi (sec. XIII ui.di.) nell’accezione concreta di ‘ricoprire di sostanze cosmetiche, truccare (la pelle)’ (cfr. TLIO s.v. imbiancare). Può evocare tale signif. l’occ. di Purg. 9.2 (s’imbiancava), inserita all’interno di una complessa perifrasi astronomica – variamente interpretata dai commentatori – che ritrae la dea del mattino come una bella donna appena destatasi (cfr. Benvenuto da Imola, ad l.: «sicut mulier pulcra alba surgens de lecto facit se ad fenestram»). La concretezza dell'immagine viene tuttavia superata attraverso l'evidente rif. alla luce di cui l'aurora è portatrice. Tale richiamo alla luce risulta ancor più esplicito a Inf. 2.128 e Par. 7.81 (§ 2), in cui il verbo dantesco traduce gli effetti di una fonte luminosa reale (il sole) o divina. Con il valore propr. di ‘diventare bianco’, invece, imbiancare ricorre nella metafora evangelica di Par. 12.87, con rif. ai danni recati dall’incuria di un vignaio reo: i commentatori assegnano compatti al verbo il senso di 'perdere il verde', quindi 'appassire' o 'seccare' (cfr. ad l. Iacomo della Lana, Benvenuto da Imola, Francesco da Buti ecc.). Ammissibile la lettura proposta da Tommaseo, Commedia, III, p. 183, «si copre di muffa», con allusione all'oidio della vite (detto anche mal bianco); mancano tuttavia att. antiche di bianco e der. con rif. a tale malattia (cfr. LEI Germanismi s.v. *blanka, 1, 990, 35).
Varianti.  A Purg. 9.2 elimina ogni possibile rif. alla luce, rafforzando ulteriormente la concretezza dell’intera rappresentazione, la var. di Ham, che legge s’imbiaccava, cioè ‘si dava in viso la biacca’: l’att. del cod. berlinese (databile 1347) offre una testimonianza preziosa e cronologicamente circoscritta di un tecnicismo della cosmesi antica altrimenti att. unicamente in un anonimo componimento tosc. attribuibile al sec. XIV (cfr. TLIO s.v. imbiaccare). La plausibilità del verbo a quest’altezza cronologica è confermata dalla più ampia doc. offerta dall’agg., disponibile nell’it. antico già dal secondo decennio del Trecento (cfr. TLIO s.v. imbiaccato). Rappresenta invece un allomorfo di imbiancare, meno antico e meno diffuso nella lingua delle Origini (cfr. TLIO s.v. imbianchire), la lez. att. da Rb, irrilevante sul piano semantico.
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 31.05.2017.
Data ultima revisione: 04.05.2018.
1 Diventare bianco. [Con rif. alle piante:] appassire, seccare.
[1] Par. 12.87: in picciol tempo gran dottor si feo; / tal che si mise a circüir la vigna / che tosto imbianca, se 'l vignaio è reo.
1.1 Pron. Tingersi di bianco, farsi chiaro.
[1] Purg. 9.2: La concubina di Titone antico / già s'imbiancava al balco d'orïente, / fuor de le braccia del suo dolce amico... ||  Var. inbiacchava Ham, inbianchiva Rb.
2 Rischiarare con la propria luce, illuminare (estens.).
[1] Inf. 2.128: Quali fioretti dal notturno gelo / chinati e chiusi, poi che 'l sol li 'mbianca, / si drizzan tutti aperti in loro stelo, / tal mi fec' io di mia virtude stanca...
Pron. In contesto fig. (detto della luce divina).
[2] Par. 7.81: Solo il peccato è quel che la disfranca / e falla dissimìle al sommo bene, / per che del lume suo poco s'imbianca...
2.1 Pron. Rendere chiaro ed esplicito (un concetto), illustrare (fig.).
[1] Par. 8.112: Vuo' tu che questo ver più ti s'imbianchi?».