Vocabolario Dantesco
avvivare v.
Commedia 8 (2 Purg., 6 Par.).
Commedia avviva Purg. 18.10 (:), 25.50 (:), Par. 2.140 (:), 4.120 (:), 16.28, 23.113 (:); avvivan Par. 13.5; avvivava Par. 31.128.
Prima att. Formazione parasintetica sull'agg. vivo (vd.), prob. parallela e autonoma rispetto agli esiti galloromanzi aviver o avivar, rispettivamente del fr. antico e del prov., benché questi ultimi risultino att. più precocemente e diffusi attraverso un ventaglio semantico più articolato, comprendente molti usi estens. e fig. (FEW s.v. vivus, 14, 583b e segg.). La composizione di forme verbali deagettivali con pref. rafforzativo a- (DELI 2 s.v. avvivare), del resto, risponde a modalità note e altamente produttive anche nell'it. delle origini; inoltre, «l'evoluzione diretta» (Viel, «Quella materia ond’io son fatto scriba», p. 198) e indipendente dell'esito it. potrebbe trovare conferma in un'att. della forma lat. volg. avivare, nell'accezione fig. di 'rinvigorire', registrata in un doc. di area parm. datato 1285 (vd. Du Cange s.v. avivare). Non è invece possibile rilevare occ. volg. del verbo anteriori a Dante: è prob. frutto di una lettura erronea la forma «aviva» che si trova in un componimento dell'Anonimo Genovese (ed. Cocito) (cfr. Toso, Il nome della trottola, pp. 29-30, e bibliografia ivi indicata). Dopo Dante e fuori del circuito esegetico del poema, avvivare conosce una diffusione modesta, limitata a componimenti poetici di area tosc. (cfr. TLIO s.v. avvivare). La struttura semantica della voce distingue le occ. di avvivare con valore trans. e il senso "attivo" di 'dare vita' (§ 1) oppure, estens., di 'dare vigore' o 'luce' (§§ 1.1, 2); si isolano, infine, quelle con valore intrans. pron. (§§ 3, 3.1). Per la lettura di Par. 2.140 (§ 1 [1]), dove è la virtù informante o generativa infusa dall'intelligenza angelica ad avvivare gli astri, cioè a dar loro vita e una forma specifica, cfr. ED s.v. virtù, § La nozione di virtù in Dante, e quanto detto s.v. lega (1).
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 11.02.2020.
Data ultima revisione: 02.03.2020.
1 Rendere vivo.
[1] Purg. 25.50: [[scil. il seme maschile]], giunto lui [[scil. il sangue femminile]], comincia ad operare / coagulando prima, e poi avviva / ciò che per sua matera fé constare.
[Con rif. all'azione svolta dalla virtù informante o generativa].
[2] Par. 2.140: Virtù diversa fa diversa lega / col prezïoso corpo ch'ella avviva, / nel qual, sì come vita in voi, si lega.
1.1 Infondere vigore (estens).
[1] Par. 4.120: «il cui parlar m'inonda / e scalda sì, che più e più m'avviva, / non è l'affezion mia tanto profonda, / che basti a render voi grazia per grazia...
2 Rendere splendente (estens.).
[1] Par. 13.5: Imagini [[...]] / quindici stelle che 'n diverse plage / lo cielo avvivan di tanto sereno / che soperchia de l'aere ogne compage...
3 Pron. Ricevere vita.
[1] Par. 23.113: Lo real manto di tutti i volumi / del mondo, che più ferve e più s'avviva / ne l'alito di Dio e nei costumi, / avea sopra di noi l'interna riva / tanto distante...
3.1 Pron. Apparire più vivo, acquistare vigore.
[1] Par. 16.28: Come s'avviva a lo spirar d'i venti / carbone in fiamma, così vid' io quella / luce risplendere a' miei blandimenti...
[2] Par. 31.128: così quella pacifica oriafiamma / nel mezzo s'avvivava, e d'ogne parte / per igual modo allentava la fiamma...
[Con rif. alle facoltà visive e intellettive:] rafforzarsi (fig.).
[3] Purg. 18.10: Ond' io: «Maestro, il mio veder s'avviva / sì nel tuo lume, ch'io discerno chiaro / quanto la tua ragion parta o descriva.