Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

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lega (1) s.f.
Frequenza:
Commedia 3 (1 Inf., 2 Par.).
Lista forme e index locorum:
Commedia lega Inf. 30.74, Par. 2.139 (:), 24.84.
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Nota:Il lemma etimologicamente viene interpretato come deverbale di legare (vd.; cfr. Nocentini s.v. lega 1). Nella Commedia la lega è uno degli elementi caratterizzanti la moneta (vd.), assieme al conio e al peso (vd.), come si evince, in contesto fig., da Par. 24.83-87. Il suo signif. 1 quindi è tecnico e risponde a quell’elemento, chiamato «metallum» da Isidoro di Siviglia, che di una moneta determina la caratura e, dunque, la qualità e il valore (cfr. Isidoro, Etimol., XVI.18.12; vd. anche moneta e Alonzo, Numismatica, pp. 97 e segg., con relativa bibliografia). Necessariamente l’uso numismatico è legato a quello della lavorazione dei metalli, o ancor meglio dei metalli preziosi, come conferma la cosiddetta Canzone del pregio di Dino Compagni, in cui si registra in àmbito volgare la prima att. di lega in tale accezione, con rif. al lavoro dell’orafo: «Su’ [[scil. dell’orafo]] è in pulito lavorare / A quella forma e lega convenenti» (cfr. Dino Compagni, Rime, XIII ui.di., 6.150, p. 390). Inoltre lega nei testi volgari antichi non pare mai potersi riferire ai soli metalli vili (cfr. Corpus OVI). Dunque, la lega di una moneta sembra indicare una ‘composizione di metalli’, definita sul rapporto del metallo prezioso rispetto al metallo vile con cui quello prezioso è fuso, in una proporzione (stabilita da un’autorità) che può arrivare anche ad annullare la presenza del metallo vile, come nel caso del fiorino d’oro o, con perifrasi, «la lega suggellata del Batista» (vd. fiorino). Prob. ancora dall’àmbito della lavorazione dei metalli trae spunto Dante per Par. 2.139 (§ 1.1), in cui egli si serve metaforicamente di lega per rappresentare il fatto che nei corpi celesti del Cielo Stellato, che si caratterizzano per la loro “preziosità” (vd. prezioso), «la virtù che piove unica e semplicissima da Dio, si ‘diversifica’ e ‘specifica’ a seconda della materia a cui conferisce forma e vita» (ED s.v. virtù, § La nozione di virtù in Dante). Tale uso è evidenziato già dalla glossa di Pietro Alighieri (red. III: «ligas, idest commistiones cum corporibus stellarum, proportionando se eis in maiori et minori valore ad formalia principia effective supradicta, sicut metalla proportionata diversa in moneta cariori et viliori, que proportionando metallica liga dicitur et vocatur») e pare continuare la serie di immagini delle precedenti terzine, riguardanti l’àmbito della lavorazione dei metalli e fabbrile («fabbro», «martello», «suggello», ai vv. 128 e 132).
1 [Metall.] [Numism.] Composizione di metalli diversi, di cui uno prezioso, o anche fusione di un solo metallo prezioso, utilizzate per la coniazione di una det. moneta sulla base della proporzione stabilita da un’autorità (anche in contesto fig.).
[1] Inf. 30.74: Ivi è Romena, là dov' io falsai / la lega suggellata del Batista; / per ch'io il corpo su arso lasciai.
[2] Par. 24.84: «Assai bene è trascorsa / d'esta moneta già la lega e 'l peso; / ma dimmi se tu l'hai ne la tua borsa».
1.1 [Con rif. alla virtù informante e ai corpi celesti:] unione di due elementi e il suo risultato (metaf.).
[1] Par. 2.139: Virtù diversa fa diversa lega / col prezïoso corpo ch'ella avviva, / nel qual, sì come vita in voi, si lega.


Autore: Cristiano Lorenzi Biondi 22.07.2019 (ultima revisione: 04.11.2019).