| Commedia | unghioni Inf. 22.41. | 
                         
                            
                        
                        Accrescitivo di 
unghia (vd.), att. sin dalla fine del Duecento (cfr. 
Corpus TLIO). L'unica occ. è nell'esortazione a Rubicante, da parte degli altri diavoli, a scuoiare (anche l'agg. 
unghiato (vd.) ricorre insieme al verbo 
scuoiare (vd.), nella descrizione di Cerbero a 
Inf. 6.17-18) uno dei dannati, Ciampolo di Navarra. L'interpretazione di 
unghione è comunque discussa: come spiega Mattalia (
ad l.), infatti, «quanto ad unghioni, alcuni intendono unghioni veri e propri; altri: runciglio, uncino», come strumento di tortura. Per quest'uso si veda ad es. 
Leggenda Aurea, cap. 36, 
S. Ignazio, vol. 1: «Disse Traiano a' fanti suoi: "Con piombati martellate le spalle sue e con unghioni stracciate le latora sue, e con dure pietre constrignete le sue piaghe"» (cfr. 
Corpus TLIO).
                            Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 13.01.2021.
Data ultima revisione: 19.03.2021.