Vocabolario Dantesco
tracotanza s.f.
Commedia 1 (1 Inf.).
Altre opere2 (2 Conv.).
Commedia tracotanza Inf. 8.124.
Altre opere tracontanza Conv. 4.8.2, 4.8.14, 4.8.15.
Inf. 8.124: stracotança Ham.
Come anche la forma piena oltracotanza (vd.), il gallicismo tracotanza ricorre nella Commedia una sola volta, nell'Inferno, ed è rif. ai diavoli della città di Dite, che impediscono il passaggio a Dante e Virgilio: questa tracotanza «non è nova» perché i demoni già si opposero, secondo una antica tradizione, alla discesa di Cristo agli Inferi («Virgilio sembra dire: se si opposero perfino a Cristo, non è da stupirsi se ora osano opporsi a noi. È sempre la stessa tracotanza, perché anche ora si oppongono al volere stesso di Dio», spiega Chiavacci Leonardi, ad l.). Il sost. ricorre anche in tre luoghi del Convivio (Conv. 4.8.2, 4.8.14, 4.8.15.), come sinon. di «inreverenza» («inreverenza, o vero tracotanza dicere in nostro volgare si può»). Tracotanza è att. prima di Dante esclusivamente in Tesoro volg. (vd. TLIO s.v. tracotanza).
Varianti.  Nella trad., tracotanza presenta la var. stracotança (Ham).
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 13.07.2021.
Data ultima revisione: 29.10.2021.
1 Lo stesso che oltracotanza.
[1] Inf. 8.124: Questa lor tracotanza non è nova; / ché già l'usaro a men segreta porta, / la qual sanza serrame ancor si trova. ||  Var.: stracotança Ham.