Vocabolario Dantesco
ranocchio s.m.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia ranocchi Inf. 22.26.
Dal lat. ranunculus (DEI s.v. ranocchio), il sost. è hapax nella Commedia, allato al più frequente rana (vd.). In Inf. 22.33 il rif. all'animale è inserito in una duplice similitudine riguardante il comportamento dei barattieri immersi nella pece bollente che riempie la quinta bolgia. I dannati tentano occasionalmente di far riemergere il dorso per avere qualche sollievo dalla pena che li affligge (movimento paragonato a quello dei delfini, rammentati come animali benigni e salvifici, vd. dalfino), mentre la loro postura abituale, che li assimila ai ranocchi, è quella di stare totalmente immersi presso la riva, facendo affiorare soltanto gli occhi, allo scopo di controllare la minaccia dei diavoli adibiti alla loro sorveglianza. Per la connotazione fortemente neg. dei batraci, la cui presenza si riscontra unicamente nell'Inferno, vd. rana e rel. Nota.
Autore: Elena Felicani.
Data redazione: 26.04.2021.
Data ultima revisione: 03.02.2023.
1 [Zool.] Lo stesso che rana.
[1] Inf. 22.26: E come a l'orlo de l'acqua d'un fosso / stanno i ranocchi pur col muso fuori, / sì che celano i piedi e l'altro grosso, / sì stavan d'ogne parte i peccatori...