| Commedia | 
                                    
                                        3 (2 Inf., 1 Purg.).                                     | 
                                
                            
                                                     
                        
                        
                            
| Commedia | 
poggiati Inf. 29.73 (:); poggiato Inf. 20.25, Purg. 27.81.  | 
                         
                            
                        
                        Prima att. Da 
poggiare (1) (vd.), l'agg., direttamente connesso al part. pass. del verbo, è att. nella 
Commedia in tre occ. (cfr. TLIO s.v. 
poggiato): in 
Inf. 20.25 e in 
Purg. 27.81 si riferisce alla posizione assunta da qno che per sostenersi si serve di un oggetto, rispettivamente un 
rocchio (vd.) e una 
verga (vd.); in partic., nell'immagine agreste di 
Purg. 27.81 
su la verga poggiato indica la postura topica del pastore che guarda le 
capre manse (vd.), immagine ricalcata su motivi virgiliani e ovidiani (cfr. Bellomo-Carrai, 
ad l.). Nell'occ. di 
Inf. 29.73 l'espressione 
a sé poggiati si riferisce ai 
due personaggi, i falsificatori dei metalli, che vengono presentati sulla scena appoggiati l'uno all'altro, trovandosi cioè l'uno alle spalle dell'altro; in accordo con questo signif., va ricordato che alcuni codici registrano la var. 
appoggiati (Co, Ham, Ash, Laur, Mad), che per Petrocchi 
ad l. è senza «rilievo sufficiente per imporsi alla testimonianza dei codici della norma editoriale».
                         
                            Autore: Elena Felicani.
Data redazione: 26.04.2021.
Data ultima revisione: 22.12.2021.