Vocabolario Dantesco
pece s.f.
Commedia 4 (4 Inf.).
Altre opere1 (1 Fiore).
Commedia pece Inf. 21.8 (:), 22.66, 22.115, 33.143 (:).
Altre opere pece Fiore 29.7.
Dal lat. pix (DELI 2 s.v. pece). Il termine è att. in volg. già dalla prima metà del sec. XII (vd. TLIO s.v.). Nel poema, pece ricorre unicamente nell'Inferno con rif. alla sostanza densa e bollente in cui sono "attuffati" i dannati della quinta bolgia, i barattieri. Tale sostanza – che bolle «non per foco ma per divin' arte» (v. 16) – richiama alla mente del pellegrino quella impiegata nell'arzanà (vd.) di Venezia per calafatare, cioè per impermeabilizzare, il legno delle imbarcazioni. In due occ. (Inf. 21.8 e 33.143), il sost. è in rima preceduto da tenace (vd.). Cfr. anche pania (vd.) e pegola (vd.).
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 30.04.2021.
Data ultima revisione: 11.06.2021.
1 Sostanza bituminosa, di colore nero lucido, ottenuta dalla distillazione di catrami vari.
[1] Inf. 21.8: Quale ne l'arzanà de' Viniziani / bolle l'inverno la tenace pece / a rimpalmare i legni lor non sani, / ché navicar non ponno...
[Con rif. alla sostanza in cui, nell'Inferno, si trovano immersi i barattieri].
[2] Inf. 22.66: Lo duca dunque: «Or dì: de li altri rii / conosci tu alcun che sia latino / sotto la pece?». E quelli: «I' mi partii, / poco è, da un che fu di là vicino.
[3] Inf. 22.115: Alichin non si tenne e, di rintoppo / a li altri, disse a lui: «Se tu ti cali, / io non ti verrò dietro di gualoppo, / ma batterò sovra la pece l'ali.
[4] Inf. 33.143: «Nel fosso su», diss' el, «de' Malebranche, / là dove bolle la tenace pece, / non era ancora giunto Michel Zanche, / che questi lasciò il diavolo in sua vece / nel corpo suo...