Vocabolario Dantesco
anno s.m.
Commedia 33 (12 Inf., 8 Purg., 13 Par.).
Altre opere41 (11 Vn., 29 Conv., 1 Rime).
2 (2 Fiore).
Commedia anni Inf. 12.108 (:), 15.38, 19.19 (:), 19.54, 21.114, 27.40, 30.83, 33.137, Purg. 10.35, 11.106, 13.114 (:), 14.65, 21.68, 23.78, 27.26, 33.62, Par. 4.33 (:), 6.4, 6.38, 9.4 (:), 11.65, 11.108, 15.92, 16.23 (:), 17.80, 25.3, 32.33 (:); anno Inf. 18.29, 24.1 (:), 24.108, 26.92, Par. 9.40, 29.104 (:).
Altre opere anni Vn 3.1, 5.4, 25.4, 25.4, 29.1, 42.2, Conv. 1.5.9, 1.5.9, 2.5.4, 2.5.17, 2.13.28, 2.14.11, 2.14.16, 2.14.16, 3.11.3, 4.11.8, 4.24.3, 4.24.4, 4.24.5, 4.24.5; anno Vn 2.2, 29.1, 29.1, 34.1, 34.8-11.14, Conv. 2.14.16, 2.14.17, 3.5.17, 3.5.19, 3.9.15, 4.23.9, 4.23.9, 4.23.10, 4.23.11, 4.23.14, 4.24.2, 4.24.3, 4.24.4, 4.24.6, 4.24.6, Rime 68.14.
anno Fiore 77.10, 187.8.
Centesimo anno 2, per anno 2.2.2.

Nella Commedia, il sost. è impiegato come unità di misura temporale (cfr. TLIO s.v. anno 2). Al signif. 1, si connette all'idea dell'anno astrale, cioè al periodo impiegato dal Sole per compiere (secondo la teoria tolemaica) la sua orbita intorno alla Terra. Tale accezione si riscontra, fuori da usi poetici, in Conv. 2.5.16, 2.13.28,  2.14.11, 2.14.14. Quanto all'occ. di Inf. 24.1 la nozione di anno si presenta personificata, preceduta dall'agg. giovanetto, inserendosi nella similitudine che apre il canto con l'immagine del villanello che in febbraio (giovanetto anno, corrisponde all'inizio dell'anno solare quando il sole è nell'Aquario dal 21 gennaio al 21 febbraio), vede biancheggiar di neve tutta la campagna; ascrivibile al signif. siderale è l'occ. di Par. 17.80, con rif. all'orbita delle sfere celesti (vd. rota). Sotto il signif. 2, il sost. corrisponde al periodo di tempo con cui si computano in termini di durata o di accadimento gli eventi e la vita degli individui (anche in senso estens.: nell'occ. di Par. 11.65 il sost. è rif. alla Povertà), ed è talvolta preceduto da indicatori quantitativi, anche generici (moltialquanti...): tra le diverse occ., per es. con rif. all'età di un animale è l'occ. di Inf. 24.108 nella descrizione del ciclo di vita della fenice (vd.), che al suo cinquecentesimo anno muore per rinascere dalle sue ceneri; rif. a eventi, in Purg. 23.78 l'indicazione di cinqu'anni corrisponde in realtà a meno di quattro anni, perché la morte di Forese è avvenuta nel luglio del 1296. Il sost. assume poi signif. estens. in rif. alla vita mortale o a eventi storici, in termini di durata o accadimento (signif. 2.1): per es., in Inf. 18.29 il sost. ricorre come indicazione relativa a un avvenimento preciso rif. all'anno del giubileo; con lo stesso signif. anche l'occ. di Purg. 13.114, preceduta dal verbo discendere, che indica specif. l'aver superato i trentacinque anni d'età (cioè «lo mezzo dall'arco, e poi che àe passato quella età de la consistenzia, incomincia a descendere di dì in dì, perdendo de la vigorosità l'uno dì più che l'altro», Francesco da Buti ad l.) con un parallelismo all'incipit del poema e un rif. a Conv. 4.23.6 (cfr. Fosca, ad l.). Al signif. 2.2 il sost. allude alla durata della sosta nel Limbo e delle pene infernali e purgatoriali, quindi a una misura di tempo scandita nei luoghi oltremondani: in partic. con l'occ. di Par. 4.33 in senso neg. si allude all'atemporalità del Paradiso. Infine, al signif. 3 il sost. ricorre con quantificatore numerico iperbolico, per indicare un tempo lunghissimo e indefinito (per es. in Purg. 14.65: «mill'anni, ita poterat dicere, numquam» Benvenuto da Imola, ad l.).

Autore: Elena Felicani.
Data redazione: 26.04.2021.
Data ultima revisione: 13.07.2022.
1 Periodo di tempo astronomico computabile in 365 giorni, coincidente con il completamento dell’orbita del Sole e dei diversi pianeti intorno alla Terra (secondo la teoria astronomica tolemaica).
[1] Inf. 24.1: In quella parte del giovanetto anno / [...] lo villanello a cui la roba manca, / si leva, e guarda, e vede la campagna / biancheggiar tutta...
[2] Par. 17.80: Non se ne son le genti ancora accorte / per la novella età, ché pur nove anni / son queste rote intorno di lui torte...
2 Periodo di tempo di 365 giorni con cui si computa (anche in stime approssimative) la durata della vita degli individui e delle comunità, e degli eventi a essa correlati (spesso con quantificatore numerico).
[1] Inf. 19.19: l'un de li quali, ancor non è molt' anni, / rupp' io per un che dentro v'annegava: / e questo sia suggel ch'ogn' omo sganni.
[2] Inf. 19.54: Ed el gridò: «sè tu già costì ritto, / sè tu già costì ritto, Bonifazio? / Di parecchi anni mi mentì lo scritto.
[3] Inf. 21.114: Ier, più oltre cinqu' ore che quest' otta, / mille dugento con sessanta sei / anni compié che qui la via fu rotta.
[4] Inf. 24.108: Così per li gran savi si confessa / che la fenice more e poi rinasce, / quando al cinquecentesimo anno appressa...
[5] Inf. 26.92: [Ulisse] gittò voce di fuori e disse: «Quando / mi diparti' da Circe, che sottrasse / me più d'un anno là presso a Gaeta...
[6] Inf. 27.40: Ravenna sta come stata è molt' anni: / l'aguglia da Polenta la si cova, / sì che Cervia ricuopre co' suoi vanni.
[7] Purg. 10.35: L'angel che venne in terra col decreto / de la molt' anni lagrimata pace, [...] dinanzi a noi pareva sì verace...
[8] Purg. 23.78: E io a lui: «Forese, da quel dì / nel qual mutasti mondo a miglior vita, / cinqu' anni non son vòlti infino a qui.
[9] Par. 6.4: «Poscia che Costantin l'aquila volse / contr' al corso del ciel, ch'ella seguio / dietro a l'antico che Lavina tolse, / cento e cent' anni e più l'uccel di Dio...
[10] Par. 6.38: Tu sai ch'el fece in Alba sua dimora / per trecento anni e oltre, infino al fine / che i tre a' tre pugnar per lui ancora.
[11] Par. 11.65: Questa, privata del primo marito, / millecent' anni e più dispetta e scura / fino a costui si stette sanza invito...
[12] Par. 11.108: E poi che, per la sete del martiro, [...] redissi al frutto de l'italica erba, / nel crudo sasso intra Tevero e Arno / da Cristo prese l'ultimo sigillo, / che le sue membra due anni portarno.
[13] Par. 25.3: Se mai continga che 'l poema sacro / al quale ha posto mano e cielo e terra, / sì che m'ha fatto per molti anni macro, / vinca la crudeltà che fuor mi serra / del bello ovile ov' io dormi' agnello...
Centesimo anno: un secolo (estens.). ||  Prop. L'ultimo anno di un secolo.
[14] Par. 9.40: Di questa luculenta e cara gioia / del nostro cielo che più m'è propinqua, / grande fama rimase; e pria che moia, / questo centesimo anno ancor s'incinqua...
2.1 [Rif. alla vita mortale o a eventi storici in termini di durata o di accadimento (estens.)]. 
[1] Inf. 12.108: Quivi si piangon li spietati danni; / quivi è Alessandro, e Dïonisio fero / che fé Cicilia aver dolorosi anni.
[2] Inf. 18.29: come i Roman per l'essercito molto, / l'anno del giubileo, su per lo ponte / hanno a passar la gente modo colto...
[3] Purg. 13.114: E perché tu non creda ch'io t'inganni, / odi s'i' fui, com' io ti dico, folle, / già discendendo l'arco d'i miei anni.
[4] Par. 9.4: Da poi che Carlo tuo, bella Clemenza, / m'ebbe chiarito, mi narrò li 'nganni / che ricever dovea la sua semenza; / ma disse: «Taci e lascia muover li anni»...
[5] Par. 16.23: / Ditemi dunque, cara mia primizia, / quai fuor li vostri antichi e quai fuor li anni / che si segnaro in vostra püerizia...
2.2 [Nei luoghi oltremondani, con rif. alla durata della sosta nel Limbo e delle pene infernali e purgatoriali].
[1] Inf. 15.38: «O figliuol», disse, «qual di questa greggia / s'arresta punto, giace poi cent' anni / sanz' arrostarsi quando 'l foco il feggia.
[2] Inf. 33.137: Tu 'l dei saper, se tu vien pur mo giuso: / elli è ser Branca Doria, e son più anni / poscia passati ch'el fu sì racchiuso».
[3] Purg. 21.68: E io, che son giaciuto a questa doglia / cinquecent' anni e più, pur mo sentii / libera volontà di miglior soglia...
[5] Par. 15.92: Poscia mi disse: «Quel da cui si dice / tua cognazione e che cent' anni e piùe / girato ha 'l monte in la prima cornice, / mio figlio fu e tuo bisavol fue...
[6] Par. 32.33: E come quinci il glorïoso scanno / de la donna del cielo e li altri scanni / di sotto lui cotanta cerna fanno, / così di contra quel del gran Giovanni, / che sempre santo 'l diserto e 'l martiro / sofferse, e poi l'inferno da due anni...
[7] Purg. 33.62: Per morder quella, in pena e in disio / cinquemilia anni e più l'anima prima / bramò colui che 'l morso in sé punio.
[Con rif. all’atemporalità del Paradiso].
[4] Par. 4.33: D' i Serafin colui che più s'india, / Moïsè, Samuel, e quel Giovanni / che prender vuoli, io dico, non Maria, / non hanno in altro cielo i loro scanni / che questi spirti che mo t'appariro, / né hanno a l'esser lor più o meno anni...
Per anno: per la durata di un intero anno (in senso civico).
[8] Par. 29.104: Non ha Fiorenza tanti Lapi e Bindi / quante sì fatte favole per anno / in pergamo si gridan quinci e quindi...
3 [In unione con centomille, in senso iperbolico:] lunghissimo periodo di tempo.
[1] Inf. 30.83: S' io fossi pur di tanto ancor leggero / ch'i' potessi in cent' anni andare un' oncia, / io sarei messo già per lo sentiero...
[2] Purg. 11.106: Che voce avrai tu più, se vecchia scindi / da te la carne, che se fossi morto / anzi che tu lasciassi il 'pappo' e 'l 'dindi', / pria che passin mill' anni?
[3] Purg. 14.65: Sanguinoso esce de la trista selva; / lasciala tal, che di qui a mille anni / ne lo stato primaio non si rinselva».
[4] Purg. 27.26: e Virgilio mi disse: «Figliuol mio, [...] Credi per certo che se dentro a l'alvo / di questa fiamma stessi ben mille anni, / non ti potrebbe far d'un capel calvo.