Vocabolario Dantesco
mattina s.f.
Commedia 3 (1 Inf., 1 Purg., 1 Par.).
Altre opere3 (3 Fiore).
Commedia mattina Inf. 15.52, Purg. 9.14 (:), Par. 31.118 (:).
Altre opere mattina Fiore 24.8, 152.6, 165.9.
Da mattina 1.1.
Dal lat. matutina (hora) (DELI 2 s.v. mattina), nella Commedia il sost. femm. è usato in alternativa a mattino (vd.) per esprimere un'indicazione temporale: in partic. in Purg. 9.14 l'espressione presso a la mattina («cioè a l'aurora» come chiosa Francesco da Buti), l'alba che precede il giorno (v. 52), indica il tempo subito dopo il levare del sole in cui la rondinella (vd.) comincia i suoi tristi lai (vd.). L'occ. di Par. 31.118 da mattina è rif. al tempo immediatamente successivo all'alba, e ricorre nella grande similitudine che chiude il canto con la luce dell’aurora all’orizzonte, in cui è descritta al primo mattino la parte a oriente dell’orizzonte che supera in splendore quella dove il sole tramonta (cfr. Chiavacci Leonardi, ad l.).
Autore: Elena Felicani.
Data redazione: 26.04.2021.
Data ultima revisione: 13.07.2022.
1 Tempo immediatamente successivo al levare del sole.
[1] Inf. 15.52: Pur ier mattina le volsi le spalle: / questi m'apparve, tornand' ïo in quella, / e reducemi a ca per questo calle».
[2] Purg. 9.14: Ne l'ora che comincia i tristi lai / la rondinella presso a la mattina, / forse a memoria de' suo' primi guai...
1.1 Da mattina: nel tempo immediatamente successivo all’alba.
[3] Par. 31.118: Io levai li occhi; e come da mattina / la parte orïental de l'orizzonte / soverchia quella dove 'l sol declina, / così, quasi di valle andando a monte / con li occhi, vidi parte ne lo stremo / vincer di lume tutta l'altra fronte.