Vocabolario Dantesco
leccare v.
Commedia 3 (2 Inf., 1 Purg.).
Altre opere1 (1 Fiore).
Commedia leccando Purg. 8.102; leccar Inf. 30.128; lecchi Inf. 17.75 (:).
Altre opere lecca Fiore 107.11.
Verbo dall'etimo incerto: dal lat. *ligicare o dal germ. lekkon (DELI 2 s.v. leccare). Ricorre in Dante esclusivamente nella Commedia e nel Fiore. Il signif. 1 è ben att. nel Duecento, e ricorre anche in Fiore 107.11. Il signif. 1.1., col valore estens. di 'bere lambendo l'acqua', è att. per la prima volta nella Commedia (cfr. Corpus OVI e TLIO s.v. leccare). Il verbo leccare fa parte del lessico comico-realistico (cfr. anche Inglese, Inf. 30.128), di quei «vocaboli di pregnante concretezza» (Manni, Dante, p. 111) che toccano il culmine nell'Inferno.
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 02.09.2019.
Data ultima revisione: 20.12.2019.
1 Sfiorare con la lingua, lambire.
[1] Inf. 17.75: Qui distorse la bocca e di fuor trasse / la lingua, come bue che 'l naso lecchi.
[2] Purg. 8.102: Tra l'erba e ' fior venìa la mala striscia, / volgendo ad ora ad or la testa, e 'l dosso / leccando come bestia che si liscia.
1.1 Bere lambendo l'acqua (estens.).
[1] Inf. 30.128: «Così si squarcia / la bocca tua per tuo mal come suole; / ché, s'i' ho sete e omor mi rinfarcia, / tu hai l'arsura e 'l capo che ti duole, / e per leccar lo specchio di Narcisso, / non vorresti a 'nvitar molte parole».