Deriva dal
gr. hypocrites ‘attore’ e quindi ‘simulatore, ipocrita’, attraverso il
lat. hypocrita (DELI 2 s.v.
ipo-). L’agg. è rif. ai dannati della sesta bolgia dell’ottavo cerchio, tutti appartenenti al clero, che camminano sotto pesanti cappe di piombo coperte d’oro. Tale pena fu prob. suggerita dalla paretimologia di
ipocrita «superauratus» avallata da Uguccione («dicitur ypocrita quasi ypercrita ab yper quod est super et crisis quod est aurum, quasi superauratus quia in superficie et extrinsecus videtur bonus cum interius sit malus», Cecchini,
Uguccione, C 306, 13) e cit. anche dai commentatori, a partire da
Jacopo Alighieri (ed. Bellomo): «ipocresia si chiama, ab 'ipos' quod est 'supra' et 'cresis' quod est 'aurum', cioè 'sopra dorata qualità non perfetta'». L’interpretazione di
ipocrita (e
ipocresia, vd.) con rif. alla simulazione di virtù cristiane, fatta propria da Dante, ha ampio riscontro nei Vangeli, dove l’agg. ricorre più volte per qualificare i Farisei, presto divenuti simbolo di falsità religiosa, e nella dottrina tomistica («simulatio [[...]] illa qua quis simulat personam alterius; sicut cum peccator simulat personam iusti»
S. Th., II-II, q. 111 a. 2). Per un approfondimento del tema vd. Battaglia Ricci,
Inferno XXIII. Il sintagma
ipocriti tristi di
Inf. 23.92 ricalca gli
hypocritae tristes di
Mt. 6.16, come notano già i commentatori (per es.
Francesco da Buti: «così li chiama lo Evangelio ove dice: Nolite fieri sicut hipocritae tristes: tristi sono in effetto, e tristi si mostrano per parer santi et uomini di penitenzia»). L’espressione evangelica
hypocritae tristes è prob. anche alla base del gioco etimologico nella serie rimica di
Fiore 104.9-14
Gesocristo :
ipocristo (ovvero ‘ipocrita’, forse a partire da una variante
ypocriste, ipercorrettismo per
ypocrite, della
Rose) :
tristo, sulla quale vd. Formisano
ad l.
Autore: Fiammetta Papi.
Data redazione: 10.10.2017.
Data ultima revisione: 04.05.2018.