Vocabolario Dantesco
furioso agg.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia furïosa Inf. 8.48 (:).
Latinismo da furiosus (DELI 2 s.v. furia), reso evidente anche dalla scansione quadrisillabica (furïosa, con dieresi). L’agg. descrive icasticamente il comportamento di Filippo Argenti, che, punito tra color cui vinse l’ira (Inf. 7.116), indirizza la propria rabbia verso sé stesso mordendosi (Inf. 8.63). Già i commentatori sottolineano il collegamento tra la reazione furiosa e la superbia del dannato, persona orgogliosa (in rima): cfr. almeno Benvenuto da Imola: «tunc enim superbus cadens efficitur rabiosus quando non habet in se virtutem qua possit se redimere»; la caratterizzazione della furia (vd.) dell’Argenti, su cui vd. Forti, Il magnate non magnanimo, investe la questione, ancora dibattuta, se nello Stige siano puniti i superbi o gli iracondi e accidiosi (cfr. Fiorilla, Inf. VIII; Albi, Una possibile interpretazione, in partic. nota 1 per una sintesi bibliografica).
Autore: Fiammetta Papi.
Data redazione: 23.12.2016.
Data ultima revisione: 10.05.2018.
1 Che tiene un comportamento violento e inconsulto a causa dell’ira.
[1] Inf. 8.48: Quei fu al mondo persona orgogliosa; / bontà non è che sua memoria fregi: / così s'è l'ombra sua qui furïosa