Vocabolario Dantesco
fantino s.m.
Commedia 1 (1 Par.).
Commedia fantin Par. 30.82.
Dimin. di fante (1) (vd.). Nel contesto di Par. 30.82, l'immagine del bambino che si protende con impazienza, affamato, verso il seno materno, è scelta per descrivere l'ardente desiderio, quasi l'urgenza, di Dante che si affretta a chinarsi «a l'onda che si deriva perché vi s'immegli», cioè il fiume di luce (la fiumana (vd.) del v. 64) che fluisce da Dio affinché l'uomo si migliori. Infatti «da una parte il bambino è il migliore esempio della veemenza del desiderio naturale che qui si vuol rappresentare; dall'altra è ben presente a Dante il valore cristiano, anzi evangelico, dell'immagine, in quanto solo al fiducioso abbandono dell'infanzia si apre il regno dei cieli» (Chiavacci Leonardi, ad l.). Per questi versi cfr. Chiaro Davanzati («Come 'l fantin ca ne lo speglio smira / e vede a propietà la sua figura») e Monte Andrea («come 'l fantin, quand'à contrado e piangna»), certamente noti a Dante (cfr. anche Inglese, ad l.).
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 09.03.2021.
Data ultima revisione: 28.02.2022.
1 Bambino lattante.
[1] Par. 30.82: Non è fantin che sì sùbito rua / col volto verso il latte, se si svegli / molto tardato da l'usanza sua, / come fec' io, per far migliori spegli / ancor de li occhi, chinandomi a l'onda / che si deriva perché vi s'immegli...