Commedia |
state Inf. 17.49, 20.81, 27.51. |
Altre opere |
estate Conv. 4.23.14; state Conv. 3.5.19.
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Dalla state al verno 1.1.
Nei contesti danteschi della
Commedia (sotto §
1) e del
Convivio (4.23.14) il lessema insiste sull'aspetto climatico (che sottende naturalmente anche quello astronomico, vd.
stagione e
inverno). L'att. del
Convivio è nel contesto dell'usata metafora che vuole l'
estate paragonabile alla seconda età della vita dell'uomo (cfr.
Conv. 4.23.13: «La prima è Adolescenza, che s'apropia al caldo e all'umido; la seconda si è Gioventute, che s'apropia al caldo e al secco; la terza si è Senettute, che s'apropia al freddo e al secco; la quarta si è Senio, che s’appropria al freddo e all’umido, secondo che nel quarto della Metaura scrive Alberto.»). La forma aferetica
state è la più diffusa in it. antico (cfr.
Corpus TLIO).
Locuz. e fras. L'espressione, stante per 'al vaiare delle stagioni' e quindi 'secondo convenienza' (Inglese,
ad l.), parrebbe solo dantesca (cfr.
Corpus TLIO); a conferma si confrontino gli antichi commentatori, che fraintendono: «
dalla stade, çoè de Toscana che è verso meço díe; dal
verno, ch'è Romagna verso septentrione» (Iacomo della Lana) oppure «sì che la state esso volentieri stava in Toscana e l'inverno esso stava in Romagna: e però D. dice che muta parte da la state al verno.» (
Maramauro).
Autore: Francesca De Blasi.
Data redazione: 31.01.2019.
Data ultima revisione: 25.07.2019.