Vocabolario Dantesco
stagione s.f.
Commedia 1 (1 Inf.).
Altre opere6 (2 Vn., 2 Conv., 2 Rime).
2 (2 Fiore).
Commedia stagione Inf. 1.43 (:).
Altre opere stagion Rime 9.46, 43.5; stagione Vn 20.3-5.8 (:), 37.6-8.2 (:), Conv. 4.2.7, 4.27.2.
[i]stagione Fiore 167.3 (:); stagione Fiore 34.4 (:).
Dolce stagione 1.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Nel contesto della Commedia il lessema si att. solo nell'espressione dolce stagione, indicante la primavera (come, con costrutto analogo, in Rime 9.46, insieme agli agg. forteacerbo, indica l'inverno) e insiste sull'aspetto meteorologico (che sottende anche quello astronomico). La stagione in senso astronomico indica infatti propriamente 'ciascuno dei quattro intervalli di tempo nei quali l’anno viene diviso dai passaggi del Sole agli equinozi e ai solstizi'; ed è alla «circulazione del cielo» (Conv. 4.2.6) che si deve l'«informazione» (ibid.) che dispone le diverse stagioni climatiche. In senso estens. (nel resto dei contesti delle altre opere), vale come una indicazione di tempo (più o meno precisa), indicante un 'periodo' (più o meno lungo).
Autore: Francesca De Blasi.
Data redazione: 01.02.2019.
Data ultima revisione: 25.07.2019.
1 Ciascuna delle quattro parti in cui viene diviso l'anno in base a caratteristiche meteorologiche e climatiche. Dolce stagione: la primavera. ||  Ciascuno dei quattro intervalli di tempo nei quali l’anno viene diviso dai passaggi del Sole agli equinozi e ai solstizi.
[1] Inf. 1.43: sì ch'a bene sperar m'era cagione / di quella fiera a la gaetta pelle / l'ora del tempo e la dolce stagione...