Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

Vocabolario Dantesco

www.vocabolariodantesco.it

cinghio s.m.
Frequenza:
Commedia 5 (2 Inf., 3 Purg.).
Lista forme e index locorum:
Commedia cinghio Inf. 18.7, 24.73, Purg. 4.51, 13.37, 22.103.
Varianti: Inf. 24.73: cilio Ash, cinghia To.
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:Att. solo nella Commedia e nei commentatori. Deriva dal lat. cingulum ‘cintura, striscia’ (LEI s.v., 14, 336.7). Come mostra bene il passo di Purg. 4.51, Dante utilizza cinghio (e, al v. 57, il suo sinonimo balzo, vd.) per indicare un ‘gradone di roccia e praticabile, che interrompe le pareti scoscese di un monte o di un avvallamento, seguendone trasversalmente il profilo circolare’ (signif. 1). Benvenuto da Imola così glossa il termine: «Cinghium enim appellant montani zonam quamdam, quae apparet naturaliter in saxo». A conferma di ciò, il LEI (s.v. cingulum/cingula, 14, 343.38-345.12, 353.30-354.7 e 363.8-20) registra forme masch. e femm. spesso appartenenti alle parlate dialettali di zone montuose (cengia, cengio, cinghia ecc.), che si riferiscono a configurazioni del terreno e che trovano att. anche nel lat. e nella toponomastica mediev. (per alcuni toponimi tosc. si veda per es. il Diz. topon. del comune di Sambuca, s. vv. CinghiCinghierottiCinghio, Cinghione, Cinghioni). Anche Jenni, Il canto IV, p. 12 (seguito da Inglese), mette in rapporto il passo di Purg. 4.51 con la voce cengia. Connessa con il signif. 1 è l’occ. di Inf. 24.73, dove cinghio, come il precinto (vd.) del v. 34, sembrerebbe indicare quella ‘striscia di terreno praticabile’, che, raggiungibile dai ripidi scogli-ponte e posta sulla sommità dei muri scoscesi dell’argine di una bolgia, si affaccia su di essa, descrivendo un percorso circolare. Invece, per Inf. 18.7, l’espressione «cinghio che rimane» induce a conferire al lemma l’accezione estensiva di ‘porzione di spazio, in forma di corona circolare’, fermo restando che il cinghio di terreno che forma l’ottavo cerchio indica comunque un piano (il «campo maligno» di Inf. 18.4) che, suddiviso in dieci bolge, interrompe l’«alta ripa dura» (Inf. 18.8) del settimo cerchio e si affaccia sul pozzo dei Giganti. Infine, a Purg. 22.103 e Purg. 13.37, cinghio, prob. in virtù della conformazione fisica che indica, viene selezionato da Dante per designare più generalmente un ‘cerchio infernale’ o una ‘cornice purgatoriale’. A conferma del fatto che una delle caratteristiche fondamentali del cinghio sia il suo essere circolare, si osservi che in parte della tradiz. viene sostituito con cerchio (vd.), lezione che talvolta alcuni edd. accolgono a testo (Sanguineti a Inf. 18.7 e Lanza e Sanguineti a Purg. 22.103), o viceversa sostituisce cerchio (cfr. Inf. 4.24).
Varianti.  A Inf. 24.73 Boccaccio (To) mette a testo cinghia, prob. da intendersi connesso con il raro signif. di ‘cinta muraria’ (cfr. TLIO s.v. cinghia). Infatti, in tosc. antico, il femm. cinghia pare sostanzialmente riservato all'accezione di ‘striscia, cintura’ (per lo più di cuoio o di tela). Nello stesso luogo, Ash offre la var. cilio, con un signif. diverso rispetto a quello che il lemma sembra normalmente avere nel testo dantesco (vd. ciglio).
1 Gradone di roccia praticabile, che interrompe le pareti scoscese di un monte o di un avvallamento, seguendone trasversalmente il profilo circolare; lo stesso che balzo.
[1] Purg. 4.51: «Figliuol mio», disse, «infin quivi ti tira», / additandomi un balzo poco in sùe / che da quel lato il poggio tutto gira. / Sì mi spronaron le parole sue, / ch'i' mi sforzai carpando appresso lui, / tanto che 'l cinghio sotto i piè mi fue.
Striscia di terreno praticabile, che descrive un percorso circolare (sulla sommità dell’argine di una bolgia).
[2] Inf. 24.73: «Maestro, fa che tu arrivi / da l'altro cinghio e dismontiam lo muro; / ché, com' i' odo quinci e non intendo, / così giù veggio e neente affiguro». ||  Var.: cilio Ash, (dalaltra) cinghia To.
1.1 Porzione di spazio, in forma di corona circolare (estens.).
[1] Inf. 18.7: Quel cinghio che rimane adunque è tondo / tra 'l pozzo e 'l piè de l'alta ripa dura, / e ha distinto in dieci valli il fondo.
1.2 [Per la sua conformazione fisica:] cerchio infernale o cornice purgatoriale.
[1] Purg. 13.37: Questo cinghio sferza / la colpa de la invidia, e però sono / tratte d'amor le corde de la ferza.
[2] Purg. 22.103: «Costoro e Persio e io e altri assai», / rispuose il duca mio, «siam con quel Greco / che le Muse lattar più ch'altri mai, / nel primo cinghio del carcere cieco...


Autore: Cristiano Lorenzi Biondi 21.09.2018 (ultima revisione: 21.09.2018).