Inf. 24.34: procinto Ash Cha Ham; Par. 27.113: procinto Fi Gv.
Att. solo nella
Commedia e cit. nei commentatori.
Latinismo dal sost.
praecinctus (derivato dal part. di
praecingo) ‘azione (o modo) del cingersi una veste; cintura con cui si cinge una veste’ (DEI s.v.
precingere; cfr. TLL s.v.
praecinctus). È utile osservare che i vocabolari di lat. mediev. registrano il sost.
praecinctus e i suoi corrispondenti femm. e neutro (
praecincta e
praecinctum), anche ad indicare in senso spaziale un'‘area delimitata fisicamente o giurisdizionalmente (e i suoi confini)’ o una ‘zona che si estende intorno a qsa’ (cfr. DMLBS s.v.
praecinctus e Du Cange s.v.
praecincta,
praecinctum), signif. che sono normali traslati da connettere prob. all'uso stesso del verbo
praecingo (cfr. TLL s.v.
praecingo § I B) e che, assieme a quelli di ‘cintura’ e ‘grembo’, si ritrovano anche nei fr.
porceint e
porceinte (cfr. Godefroy s.vv.
porceint e
porceinte e tutte le forme grafiche a questi collegabili). Anche nella
Commedia il vocabolo segue percorsi semantici simili. A
Par. 27.113 (§
1), l’espressione “cingere il precinto” sembrerebbe alludere, con figura etimologica, all’azione del ‘mettere una cintura attorno a qno o qsa’, in un contesto in cui, però, il signif. del vocabolo è comunque condizionato dall'elemento a cui si riferisce, cioè l’Empireo (cfr.
ED s.v.). Quest’ultimo, fatto di luce intellettuale, senza luogo né corpo fisico, avvolge e comprende per volere di Dio tutti i cieli fisici, che sono immersi in esso. La definizione ‘cintura’, dunque, seppur congruente con la metaf. seguìta da Dante, rischierebbe di apparire riduttiva rispetto al passo paradisiaco, in quanto "schiaccerebbe" il
precinto in una dimensione fisica e concreta. Per questo motivo, qui gli si attribuisce il signif. di ‘ciò che viene avvolto intorno a qsa’, definizione in cui si cercano di rispettare sia la naturale connessione semantica di
precinto con il suo radicale
cingere, sia l’àmbito d’uso (già del lat. classico e crist.) dello ‘stringersi la veste intorno ai fianchi’, al quale sembra rifarsi. Con rif. a tale àmbito, il part.
praecinctus è glossato anche da Isidoro, a proposito di un passo del
Vangelo di Giovanni (
Gv., 13,5): «Praecinctus, eo quod ante se ponat aliquid, quo praecingitur. Unde et de Domino dictum est: “Praecinctus est linteo, et lavit pedes discipulorum suorum”» (cfr. Isidoro,
Etimol., X.218). A
Inf. 24.33 (§
2), invece, il
precinto indica una vera e propria struttura, cioè l'‘argine dal tracciato circolare’ che delimita fisicamente una bolgia e, in partic., la sua ‘sommità camminabile’, rispetto alla quale Dante “misura” la
costa (vd.) da percorrere e che egli chiama, al v. 73,
cinghio (vd.). Tale accezione, dunque, parrebbe connettersi ai signif. spaziali di
praecinctus, fra l'altro, propri del fr.
porceint(
e) (cfr.
supra) e rintracciabili nel sost.
procinto, che nella trad. dantesca ricorre proprio come var. di
precinto (vd.
infra).
Varianti. Procinto è var. di
precinto sia a
Inf. 24.33 sia a
Par. 27.113 ed è lez. commentata da
Francesco da Buti, Inf. e
Id., Par.. In entrambi i luoghi viene considerato ammissibile da Petrocchi. In it. antico
procinto è att. in area tosc. (soprattutto in
Giovanni Villani [ed. Porta] e
Matteo Villani, Cronica) e con i signif. di ‘cerchia muraria; recinzione’ o di ‘perimetro o confine che delimita un territorio (e dunque il territorio stesso)’ (cfr. GDLI s.v.
procinto 2 e
Corpus OVI). Inoltre, il vocabolo trova signif. simili anche nei dizionari di lat. mediev. (DMLBS e Du Cange s.v.
procinctus), dove è pure registrato come concorrente sinonimico (e talvolta di tradizione) di
praecinctus. Data la situazione, a
Inf. 24.33
procinto sarebbe ammissibile con un’estensione di signif. a partire dalle sue accezioni di ‘cerchia muraria; recinzione’, tanto più che fin dall’inizio di
Inf. 18 le Malebolge sono assimilate a strutture difensive poste attorno a un castello fortificato. Per
Par. 27.113, invece, si dovrebbe ricorrere al signif. di ‘fascia’, che in maniera parzialmente simile viene sfruttato più tardi dal Dati, in poesia, per descrivere le orbite tracciate dai segni zodiacali nel cielo (cfr. GDLI s.v.
procinto 2, § 1).
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 31.01.2020.
Data ultima revisione: 02.03.2020.